Medico rapinato e imbavagliato in ospedale

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Prima gli ha chiesto il portafogli, poi per fuggire in tranquillità, lo ha imbavagliato legandolo alla sedia del suo ufficio. Vittima di una rapina di circa 60 euro, il dottor Pasquale Corigliano, 53 anni di San Ferdinando del servizio cure primarie, esenzione ticket per patologie, dell’ospedale nicoterese. Il tutto è successo fra le 8 e 8.30 di ieri, al piano terra del nosocomio della cittadina tirrenica.Qualche minuto dopo aver fatto ingresso nel proprio ufficio situato in uno dei tanti corridoi interni all’ospedale, il sanitario, secondo la ricostruzione dell’accaduto fatta dallo stesso, ha ricevuto la “visita”di un individuo a volto scoperto di colore e dall’accento straniero. Il soggetto avrebbe quindi intimato a Corigliano con un coltello alla gola la consegna del portafogli.Dopo averlo avuto, il malvivente, per potersi allontanare indisturbato dall’ospedale visto che cominciava a gremirsi di gente,avrebbe legato il malcapitato dottore “tappandogli” la bocca con carta e nastro adesivo, ma non solo, avrebbe anche messo un sacchetto di plastica in testa al medico, quindi,il delinquente si è dato alla fuga. Mezzora di terrore per lo sfortunato medico che sarebbe stato salvato solo per l’indignazione di un paziente che, dopo aver atteso invano fuori dalla porta dell’ambulatorio credendo assente il dottore, sarebbe entrato per verificare la sua presenza scoprendo, fortunatamente in tempo, quanto era successoSull’accaduto sono in corso le indagini delle forze dell’ordine della locale caserma dei carabinieri guidati dal luogotenente Raffaele Castelli, impegnate ad identificare l’autore della rapina. Il grave episodio evidenzia, ancora una volta, lo stato di abbandono in cui versa lo stabile che ospita una struttura sanitaria ormai “dimezzata” per personale e ambulatori. Una struttura logorata dal tempo che continua a “vegetare” nell’indifferenza dei vertici dell’Asp. L’ospedale di Nicotera è una struttura che continua vive tra non poche difficoltà. L’episodio accaduto ieri conferma come non esista alcuna tutela per la sicurezza, nessuna protezione o videosorveglianza, nessun portiere o incaricato a tale servizio. Tanti gli appelli lanciati da più parti, caduti tutti, inesorabilmente, nel vuoto e nel disinteresse delle istituzioni preposte.

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