Anche quest’anno si è liquefatto il sangue di San Pantaleone

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Anche quest’anno i grumi sanguigni del patrono di Limbadi, san Pantaleone, contenuti nella piccola ampolla conservata presso la chiesa madre della cittadina tirrenica si sono liquefatti alla presenza di numerosi fedeli. I coaguli, come ogni anno nel mese di luglio, prodigiosamente, durante la messa mattutina celebrata da don Mario Dell’Acqua, si sono sciolti assumendo il colore rosso brillante del sangue vivo. Secondo tradizione, il parroco, presa in mano la reliquia che è sigillata e non può essere manipolata,dopo un semplice e unico movimento, miracolosamente fa sì, che il sangue in essa contenuto si sciolga, rimanendo in tale stato per circa 24 ore.Questo unico movimento contraddistingue il fenomeno del santo “limbadese” differenziandolo dal “miracolo” del sangue di san Gennaro per il quale sono necessari più scuotimenti. Sempre nella giornata di ieri le celebrazioni eucaristiche si sono susseguite così da permettere ai numerosi fedeli provenienti anche dai paesi limitrofi di poter “baciare” la santa ampolla portata in mano dal sacerdote alla fine di ogni messa.La reliquia,giunta dalla Turchia, consiste in una piccola bottiglietta contenente il sangue del Martire donato alla parrocchia limbadese da parte degli eredi di Antonio Saladino nel 1996, l’ampolla maggiore è custodita a Ravello. I grumi sanguigni, secondo la tradizione, proverrebbero direttamente dalla decapitazione del santo avvenuta tra la seconda metà del Duecento e la prima metà del Trecento dopo Cristo, periodo dominato dal paganesimo e dal cristianesimo. In quell’occasione, Dio volle che ci fosse un ultimo grande miracolo, che ancora si rinnova ai giorni nostri. L’ascia del carnefice, usata per la decapitazione, divenne molle come se fosse di cera e dal suo corpo esanime sgorgò latte misto a sangue. L’albero di ulivo, dove il Santo giaceva, rinverdì all’istante e si coprì di frutti, mentre i fedeli presenti raccolsero il sangue del Santo e lo riposero in un’ampolla.Fino al 970 la salma di san Pantaleone restò in Nicodemia per poi essere traslata e divisa in numerose reliquie.

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