La Cattedrale di Nicotera uno scrigno dell’arte.

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Così come il Castello, anche la Cattedrale di Nicotera ha una lunga storia. Si dice sia stata costruita nel IX secolo e destinata al culto della Madonna Romania. Ma, come per il castello, la sua vera storia ha inizio con Roberto il Guiscardo, nel 1065, che la fece erigere in stile tipicamente normanno e con la prospettiva rivolta verso il maniero. Fu, successivamente, ricostruita, su progetto del vescovo Ottaviano Capece che mutò completamente il suo aspetto originario  e fu dedicata a Santa Maria Assunta. Monsignor Capece fu egli stesso architetto della chiesa basilicale e in ben ventisette anni, nel luglio 1610, completò la sua opera. Questi ideò una chiesa composta da tribuna e presbiterio, quindi solo una navata, al suo interno il Crocifisso ligneo a tutto tondo, scolpito nel 1590 su incarico del vescovo, da Angelo Laudano di Napoli. Il 20 Giugno del 1638 Nicotera subì l’incursione dei Turchi che entrati in Chiesa per saccheggiare,  esplosero contro il Crocifisso sette colpi di moschetto, oggi ancora visibili, rubarono tutti gli oggetti sacri e bruciarono gli archivi. La Cattedrale fu restaurata da Monsignor Mansi che fece costruire l’altare del Santissimo e ampliò la chiesa con l’aggiunta di altre due navate. Così come il Castello, anche la Cattedrale, subì in modo violento, i danni del terremoto del 1783e anch’essa venne riedificata su progetto di Ermenegildo Sintes, allievo del Vanvitelli, sceso in Calabria con l’incarico, affidatogli dalla corte borbonica, di recuperare i monumenti di alcune città importanti danneggiati dal terremoto. Egli la edificò utilizzando l’originale materiale di pietra arenaria normanna, visibile con l’ultima ristrutturazione dietro un vetro nella navata centrale o presso l’attiguo Museo diocesano di arte Sacra. Divisa in tre navate, la sua pianta si presenta oggi a croce latina con transetto, profondo abside e con soffitto a volte. Proprio perché allievo del Vanvitelli, la Cattedrale del Sintes riecheggia altre chiese ideate dal maestro come l’Annunziata di Napoli o quella del Gesù di Ancona. La navata centrale è caratterizzata dalla presenza dell’altare maggiore in marmi policromi fatto costruire a Messina intorno al 1767, così come il pulpito in marmo bianco sulla destra della navata, fine ‘800. Al centro, la bellissima statua lignea dell’Assunta, protettrice di Nicotera, scolpita, nel 1764, da Domenico Muollo, scultore napoletano. Essa è posta su una base, sempre in legno, creata dai fratelli Scrivo di Serra San Bruno nel 1887. La sua particolarità è la decorazione a foglia d’oro. Nella navata di destra da segnalare la presenza di due altari del ‘700, sempre di arte napoletana. Rilevante  è l’opera  che arricchisce la Cappella della Madonna delle Grazie dove è conservata una delle prime e tra le più belle sculture di Antonello Gagini, la Vergine col Bambino eseguita nel 1498. Altra Cappella è quella del Sacramento dove è visibile l’altare settecentesco del Vanella. Sempre nella stessa navata troviamo il Crocifisso ligneo di Laudano di Napoli del quale si è già detto. Interessante la navata di sinistra dove risalta l’urna con il corpo  di un Martire romano, San Clemente. Nella Sala Capitolare si trovano grandi armadi in noce del 1704 sempre di Serra San Bruno. Numerosi i dipinti all’interno della Cattedrale. Da sottolineare che il Castello e la Cattedrale di Nicotera sono le uniche opere del Sintes presenti in Calabria, le uniche sopravvissute ai numerosi terremoti. Si consiglia, quindi, vivamente di visitarle.

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