Dimenticati nell’oblio della memoria numerosi giovani nicoteresi

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Ciccillo Monaco

Aveva 19 anni Francesco Monaco di Gregorio quando, lasciata l’Argentina dove era nato a Buenos Aires il 18 febbraio 1898,figlio di emigranti nicoteresi, era ritornato in Italia per partecipare alla Grande Guerra come soldato di fanteria del 243esimo reggimento. Ne aveva 20 di anni Ciccillo, come lo chiamavano gli amici e i familiari,quando, durante l’ultima grande offensiva sferrata dagli austro-ungarici nella battaglia del “Solstizio” o seconda battaglia del Piave combattuta nel giugno 1918 tra il Regio esercito italiano e l’Imperial Regio esercito austro-ungaricofu colpito e morì insieme a tanti altri italiani. Questo suo sacrificio, però, è stato subito dimenticato dal comune tirrenico tanto che non è rimasta alcuna testimonianza, neanche nella targa posta sul monumento ai caduti di piazza Garibaldi dove di morti durante la Prima guerra mondiale ne vengono menzionati quarantuno. Secondo alcune ricerche, ultima quella datata 2007 a firma del compianto Ernesto Gligora dal titolo “Albo d’oro dei caduti”, però, l’elenco dovrebbe annoverarne 103, quindi, ne mancherebbero ben 62 fra i quali lo stesso Monaco. A lamentare questa “dimenticanza”è da sempre il nipote, Gregorio Monaco, 85enne, muratore in pensione, che vive negli Stati Uniti, nel New Jersey, ma che è rimasto legato alla “sua” Nicotera dove ci ritorna spesso, senza abbandonare mai il ricordo dello zio e della sua breve vita. “Mio zio – afferma rammaricato – ha lasciato l’Argentina per combattere per l’Italia e questo è il riconoscimento? Ha perso la vita per difendere la libertà e neanche è stato menzionato nella lapide del monumento ai caduti. E’ una vergogna”.

Gregorio Monaco
Gregorio Monaco

Monaco, in tutti questi anni,si è rivolto ai vari amministratori nicoteresi inviando numerose richieste scritte a tutti quelli che potevano spendere una parola o inserire quel nome sulla lapide. Si è recato perfino presso il sacrario militare di Redipuglia, il monumentale cimitero militare situato in Friuli dedicato alla memoria di oltre 100mila soldati italiani caduti durante la Grande Guerra, ma neanche là ha trovato quel nome. “Una maledizione – dichiara –, come se Ciccillo non fosse mai venuto in Italia a combattere e non fosse mai morto. Mi rivolgo al sindaco Franco Pagano affinchè provveda, una volta per tutte, ad iscrivere sulla lapide anche il nome di Francesco Monaco e degli altri 61 morti durante la Prima guerra mondiale per l’Italia”. Il minimo riconoscimento per 62 giovani nicoteresi troppo presto divenuti uomini, scomparsi prematuramente e dimenticati nell’oblio della memoria.

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