Fosso San Giovanni pericolo esondazione

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Il fosso San Giovanni circondato da sterpaglie di alte dimensioni e zeppo di rifiuti di ogni tipo, pneumatici, elettrodomestici, mobili in legno, carcasse di auto, che fanno da “tappo” al fluire delle acque e, perciò, pronto ad esondare alle prime forti piogge. E’ la denuncia di Maria Domenica Corso, proprietaria di un’azienda agricola allocata nella frazione Nicotera Marina, nonché allevatrice di api regine di razza selezionata con vendita in tutta Europa, che proprio vicino al San Giovanni ha il suo appezzamento di terra. Proprio per questo, già nell’ottobre  del 2015, aveva cercato di attirare l’attenzione delle istituzioni sul possibile pericolo esondazione presentando due denunce-querele, una per “danneggiamento” e l’altra per “sversamento illecito di rifiuti”, la prima ai Carabinieri della stazione della cittadina tirrenica e l’altra alla caserma della frazione Marina. La proprietaria dell’appezzamento terriero aveva manifestato agli uomini delle Forze dell’ordine il timore che i numerosi rifiuti gettati nel fosso San Giovanni potessero originare la tracimazione del corso d’acqua e il consequenziale allagamento dei terreni vicini. Da allora, però, nulla è successo. “In passato – afferma – l’Ente responsabile della pulizia dei fossi era l’Ente bonifica, ad oggi mi è stato impossibile individuare i responsabili”. Ma, nonostante tutto, la signora non si è fermata sollecitando e rivolgendo la sua richiesta di aiuto ad altre istituzioni ed Enti (Arpacal, Protezione civile, ex Insud, Vigili del Fuoco), ottenendo, però, solo indifferenza, lassismo e mancanza di attenzione. “Quando piove – dichiara la proprietaria dell’azienda agricola – il fosso raccoglie tutte le acque delle colline del comune di Limbadi e non solo e l’acqua arriva giù a fiumara. Il San Giovanni non essendo ripulito da anni potrebbe causare inondazioni provocando enormi danni ai raccolti degli appezzamenti di terra vicini, nonché all’attrezzatura di mia proprietà così come successo negli anni ’90 a causa dello straripamento del fosso”. Anche gli stessi uffici comunali avrebbero declinato ogni responsabilità in quanto l’Ente, a loro dire, sarebbe competente solo ed esclusivamente della foce.

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