L’augurio per un buon 2017.

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Siamo giunti alla fine del 2016 e, ormai, da quasi 8 anni, cioè a partire dalla crisi economica iniziata dal 2008, ogni anno è andato sempre peggiorando. Crisi del lavoro e quindi disoccupazione, fanno da padroni nella classifica negativa di un elenco di priorità che ha messo in ginocchio le famiglie, i giovani e gli anziani pensionati.

Il terrorismo, vero o fasullo, reale o artatamente pompato, ha creato un clima di ansia e paura in occidente. Il clamore degli attentati, in rapporto ai morti e danni subiti, non giustifica la forte reazione emotiva occidentale specie se paragonati ai morti ammazzati dalle mafie e/o dalla criminalità comune. Un’altra cosa sono i territori di guerra dove in quel contesto si muore atrocemente e si soffre terribilmente, un altro è l’apparato militare e di sicurezza ostentato in occidente contro il terrorismo nostrano.

Per la criminalità organizzata e/o per il crimine comune che attanaglia i popoli occidentali e quello italiano in particolare, non si schiera alcuna forza militare né si legifera alcuna forte risposta adeguata a protezione del territorio, per mancanza di uomini e mezzi ci raccontano i nostri politici facendogli da eco e spalla certi commentatori più o meno qualificati. Sembra di vivere una contraddizione in termini. Per la sicurezza di cose e patrimoni si schiera l’esercito e per la sicurezza del cittadino si continua ad adoperare le normali forze dell’ordine, in maniera insufficiente e comprensibilmente demotivata.

Sembra che qualcuno lassù, in alto, nelle stanze dei bottoni e del potere, lavori per non fare, per non dare risposte, dando l’impressione di essere stato posto lì a scaldare la propria poltrona, in maniera cosciente o forse incosciente.

Si mettono sotto scorta i cittadini onesti, quelli minacciati dalla criminalità organizzata, e si lasciano camminare e girare liberi i criminali che li minacciano. Un provvedimento al contrario. Avremmo preferito che sotto scorta e sotto assedio finissero i criminali che minacciano e/o coloro che si ritenga siano i mandanti, e non l’onesto cittadino.

Uno Stato forte dovrebbe lasciare libero l’onesto cittadino, facendogli comunque sentire la vicinanza reale dello Stato che dovrebbe ritorcersi, solo e sempre, contro il criminale e il suo essere e sentirsi libero.

Un criminale prima di essere arrestato, giustamente, a fine di un legittimo processo, dovrebbe essere sottoposto ad un altrettanto legittimo e meglio legiferato provvedimento di restrizione domiciliare, con l’obbligo di firma e, possibilmente, una pattuglia che lo “scorti e scruti” di continuo, sotto casa, così da fargli sentire il fiato sul collo dello Stato. Avremmo meno costi economici e più vantaggi in termini di libertà del cittadino. Inoltre, di sicuro, creeremmo una “lenta guerra” in casa del malvivente, in quanto presto o tardi, la di lui moglie, per quanto innamorata o affascinata, si schiererà contro di lui, perché a vederselo continuamente in casa, creerà anche alla più devota delle mogli, fastidio e insopportazione, e farà così un indiretto favore alla giustizia e all’onesto cittadino che vedrà  incrinarsi il loro rapporto familiare, minando così quel nocciolo duro che fa della famiglia criminale, l’asse portante della cultura mafiosa.

A Nicotera, giusto per affacciarsi dal proprio balcone, ma così è per tante altre cittadine calabresi, ci si sente sempre più abbandonati, sbattuti agli onori della cronaca per i noti  e recenti eventi del 2016 che, auguriamo poterci lasciare alle spalle, il più velocemente possibile, interrompendo la via del declino imboccata da alcuni anni, “colpa” l’assenza dello Stato. Quella parte di Stato cioè, che avrebbe dovuto dare corso alle varie “denunce “, contenenti il grido di aiuto della cittadinanza, rimasto inascoltato nella completa indifferenza di molti. Non  si può certo affermare che in tutti questi anni ci sia stata “omertà” del cittadino, ma possiamo affermare invece che non si è riscontrato il massimo impegno da parte degli organi preposti, per affrontare una situazione divenuta inaccettabile che si tenta di “risolvere” a livello amministrativo, utilizzando solo ed esclusivamente lo strumento legislativo dei commissariamenti. Basta parole. Serve solo agire ed in fretta per combattere tutto ciò che sta offendendo e mortificando l’intero territorio. Da oggi c’è una voce in più e questa si chiama : MediterraneiNews. 

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Auguriamoci che il 2017 diventi l’anno di un nuovo corso, succeda quel che succeda, ma come disse Gesù a Giuda Iscariota, suo apostolo criminale e traditore:  «Quello che devi fare fallo al più presto».  Fatto ciò egli, poi, risorse….

Buon 2017 di risorgimento.

Il Comitato di Redazione: MediterraneiNews.

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