L’ufficio del Giudice di pace riaprirà il primo aprile

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Sembra essere giunto il giorno tanto atteso. Infatti, dal primo aprile riaprirà l’ufficio nicoterese del Giudice di Pace. Una decisione assunta dal ministro della giustizia che, con proprio decreto, ha disposto, per quella data, il rinvio dell’apertura di alcune sedi giudiziarie fra le quali anche Nicotera, probabilmente, per consentire il compimento  delle  attività  necessarie  alla verifica del superamento delle criticità. Al fine di potere garantire ai cittadini la soddisfazione della domanda di giustizia in tempi ragionevoli e senza aggravi di ulteriori spese derivanti della necessità di recarsi in luogo diverso dal proprio territorio, insieme a quello di Nicotera, in Calabria, saranno ripristinati per il circondario di Castrovillari, gli uffici di Lungro e San Sosti e per il circondario di Paola, gli uffici di Belvedere Marittimo e Cetraro. Secondo il ministero, inoltre, resta salva la possibilità, previo accertamento dell’idoneità logistica e dell’infrastruttura informatica, disporre l’anticipazione  della  data  di  inizio  del funzionamento,  anche limitatamente ad alcuni uffici. Sembra concretizzarsi, quindi, la riapertura dell’importante ufficio grazie al  decreto  legislativo  datato settembre 2012 che differiva  al  30  luglio  2015 la possibilità per gli  enti  locali  interessati,  anche consorziati tra  loro,  per  le  unioni  di  comuni  nonchè  per  le comunità montane, di chiedere il ripristino degli uffici soppressi, con competenza sui rispettivi territori. Un ufficio di cui la città era stata privata nonostante esso rappresenti l’organo di giustizia più vicino al cittadino e che l’entità della popolazione dei tre comuni che comprende la giurisdizione, Nicotera Joppolo e Limbadi, ammonta a oltre 11mila abitanti. Un iter lungo quello della sede giudiziaria nicoterese, risalente al 2014, quando la sua chiusura era stata disposta con decreto legislativo, dall’allora ministro della Giustizia, Andrea Orlando il quale decise di ridefinire la nuova geografia delle circoscrizioni giudiziarie, sancendo la chiusura di tutti i presidi della provincia compreso quello di Nicotera e accorpandolo all’ufficio di Vibo Valentia. La giunta guidata dall’ex sindaco Franco Pagano deliberò, perciò, di ricorrere dinanzi al Tar Calabria di Catanzaro avverso il decreto legislativo del ministro, sentenza allora respinta. L’amministrazione Pagano, però, andò avanti presentando, nel maggio del 2015, ulteriore richiesta di riattivazione a Ministero della Giustizia, Corte di appello di Catanzaro, presidente del Tribunale, per quanto di competenza e al Prefetto di Vibo Valentia. La richiesta di riattivazione è stata accettata e, quindi, il Comune ha iniziato i lavori di ristrutturazione degli uffici allocati in via Barriera in un fabbricato di sua proprietà. L’Ente si farà integralmente carico delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia, ivi incluso il fabbisogno di personale amministrativo, restando a carico dell’amministrazione della giustizia unicamente i compensi dovuti ai magistrati onorari e le spese per l’attività di formazione del personale messo a disposizione dall’Ente.

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