Calabria: l’emergenza idrica e le proteste a Nicotera continuano ad essere un caso nazionale.

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Da mesi ormai, la popolazione di Nicotera protesta – come ormai tutti sanno – in merito alle condizioni dell’acqua che fuoriesce dalle abitazioni. Una protesta, che ha comportato l’occupazione del municipio cittadino per ben due volte – nel luglio scorso e pochi giorni fa – da parte degli attivisti del Movimento (ora costituitosi in associazione) “14 Luglio”).

Il caso acqua – è il caso di dirlo – ora tracima sulle pagine della stampa nazionale. Quattro giorni fa infatti, il quotidiano “Il Sole 24 ore, con un dettagliato articolo a firma di Donata Marrazzo, dal titolo “In calabria, l’acqua è ormai un miraggio” – ha portato ancora una volta di più, all’attenzione delle cronache nazionali, quella che per molti comuni, compresa la nostra Nicotera, è diventata ormai una autentica Odissea.

Dallo stesso articolo, apprendiamo infatti che “tra guasti alla rete di adduzione e di distribuzione, dispersioni (pari al 46% del totale dell’acqua immessa nelle condutture), disservizi, tariffe contestate (si va dai 171 euro di Cosenza ai 471 euro di Reggio Calabria), morosità diffuse e piani di rientro disattesi, l’acqua viene erogata a singhiozzo. Alcune zone di Cosenza rimangono a secco per giorni. I residenti di Nicotera, alla luce dei risultati delle analisi eseguite su campioni che hanno rilevato presenza di manganese e coliformi, chiedono l’utilizzo dei pozzi. Anche se l’Asp dichiara la conformità dell’acqua e la Sorical dichiara di fornire acqua pulita fino alle tubazioni. Nei mesi scorsi la sospensione del servizio a Catanzaro, ha colpito anche il policlinico di Germaneto, per cui è stato necessario l’intervento della protezione civile per riempire le cisterne dell’ospedale”.

Lo stesso articolo, cita poi la prossima udienza – il 21 febbraio 2017 – relativa all’indagine della magistratura per avvelenamento colposo delle acque della diga dell’Alaco, nelle serre vibonesi e sui guasti alle condotte dell’area metropolitana di Reggio calabria, soffermandosi poi, proprio sulla Sorical, “società in liquidazione dal 2012, con più di 300 milioni di euro di credito non corrisposti, (oggi ridotti a meno della metà), dalla cui ceneri “si spera possa sorgere una società interamente pubblica, con il coinvolgimento dei comuni”.

E una emergenza idrica che nonostante le rassicurazioni di Sorical sta spingendo alcune realtà o alla protesta popolare – come è accaduto proprio a Nicotera, ma anche a Santa Domenica di Ricadi – o quella istituzionale – come è accaduto a Cosenza, dove il sindaco Mario Occhiuto, ha lanciato nei giorni scorsi un durissimo atttaco alla società in questione, arrivando a emettere una ordinanza, con la quale, si chiede alla stessa società, la consegna delle chiavi dei serbatoi, al fine di permettere a dei tecnici specializzati, il controllo e l’installazione di misuratori di volume e di portata, imponendo – sempre a Sorical – l’erogazione della poratata minima istantanea di 311 l/secondo.

Ma la via maestra, sembra essere per molti quella di un distacco da Sorical. Lo stesso articolista del Sole 24, ore menziona ad esempio i casi di “Vallelonga nel vibonese, e di Riace e Saracena nel Pollino che gestiscono in autonomia l’intero ciclo delle acque” anche grazie allo scavo di nuovi pozzo artesiani. Una soluzione che molti chiedono anche qui a Nicotera.

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