Viaggio nella Prima repubblica/2 – Le elezioni del 1953 a Nicotera.

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Dopo la grande vittoria elettorale del 1948 e l’inizio del cosidetto “centrismo”, De Gasperi era preoccupato dall’erosione del consenso che il partito di maggioranza subiva a causa dell’esercizio del potere di governo. Lo statista trentino, propose allora l’adozione di una legge elettorale – subito ribattezzata “legge truffa” dalle opposizioni – che concedeva un premio di maggioranza alla lista o alle liste coalizzate che avrebbero superato il 50%+1 dei voti.

La campagna elettorale fu accesissima. In alcuni partiti addirittura si arrivò alla scissione per evitare che il cartello governativo non superasse la fatidica soglia della metà più uno dei consensi. Le sinistre speravano se non in una rivincita, quantomeno in un indebolimento della DC, mentre le destre – monarchici e missini – forte dei consensi registrati nelle elezioni amministrative degli anni precedenti, speravano di cogliere nuovi allori sul campo.  A urne aperte, si vedrà poi, che i 300 mila voti del’Unione Popolare guidata da Calamandrei e Parri e i 200 mila voti dell’Alleanza Nazionale ispirata da Orlando e Nitti, tolgono al cartello governativo, quello 0.2% decisivo per far scattare il premio di maggioranza. Sarà questo l’inizio della fine del centrismo, che porterà poi ad una lunga fase di governi molto instabili che si chiuderà solo nel 1960 .

A Nicotera, gli elettori erano 4698 e i votanti furono ben 4144 pari all’88.21%. Nessuna scheda bianca e 239 le schede nulle. Il crollo subito a livello nazionale dalla Democrazia Cristiana col 40.1% dei voti (-8%) si tramutò, a livello cittadino, in un vero e proprio tracollo, giacchè il partito di De Gasperi raccolse 1690 voti pari al 40.9% dei consensi con una flessione di venti punti sul risultato del 1948. La sinistre, i cui partiti, dopo l’esperienza del del Fronte Democratico Popolare, si presentavano divisi, registrò anche essa un vistoso arretramento poichè la somma dei voti raccolti dal PSI – 509 voti pari al 13.1% – e dal PCI – 216 voti pari al 5.5% – era di quasi tredici punti inferiore al risultato di cinque anni prima. Da notare poi che mentre a livello nazionale i due partiti raggiunsero una precentuale superiore rispetto al dato di cinque anni prima, a Nicotera successe l’esatto contrario.

Notevole e per certi versi inatteso fu invece il risultato del MSI che a livello nazionale raddoppiò il 2.1% del 1948 raggiungendo il 5.8%. Raddoppio che avvenne anche in loco, dove i missini passarono dal 13.35% del 1948 al 27.6%, pari a 1088 suffragi.

Tra le altre formazioni, i monarchici ottennero 162 voti pari al 4.1% dei consensi (6.9% a livello nazionale) mentre i liberali del PLI ottennero 198 voti pari al 5.1% dei consensi dato quest’ultimo superiore al 3.0% ottenuto da questo partito su tutto il territorio nazionale.

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