Vibo marina: imprenditori furiosi per la Tarsu.

Nessun commento Share:

Il turismo di oggi è un turismo profondamente diverso da quello dei primi impavidi avventori con sacco a pelo sulle spalle che si avventuravano fino qui a pernottare sulle spiagge di Capo vaticano nei primi anni sessanta-settanta del secolo scorso. Il turista difatti, non solo è diventato esigente e richiede sempre più cose e servizi ma si sono anche differenziati i target di appartenenza all’interno del flusso turistico complessivo. Tra questi sta crescendo un turismo nautico cioè composto di gente che solca il Mediterraneo con le proprie imbarcazioni come un tempo la piccola e media borghesia italica si poneva in movimento sulla rete autostradale nazionale a bordo delle prime roulotte. E non si tratta più solo di gente danarosa con panfili e yacht ma anche gente semplicemente benestante che si compra un piccolo cabinato e parte facendo tappa nei vari porti delle principali località turistiche del Mezzogiorno e non solo, cioè persone che rifiutano la logica del passare le vacanze solo in un luogo ma usano il mare per spostarsi.

In questa partita potrebbe di certo inserirsi il porto di Vibo marina, che però purtroppo, da tempo, si trova in una situazione di crisi. Una crisi che adesso, per come denunciano gli imprenditori del settore turistico, diportistico e balneare del posto, può essere aggravata dall’atteggiamento assunto dal comune che, sul finire del 2016, ha inviato a mezzo raccomandata, intimazioni di pagamento astronomiche per la tassa sui rifiuti solidi urbani, retrodatando ogni pretesa fino al 2010. Immediata è scattata la protesta che si basa sulle seguenti considerazioni: a) molti, carte alla mano asseriscono di aver già pagato le somme richieste; b) molti giudicano gli importi da pagare del tutto eccessivi perchè si parla di bollette che arrivano anche a centinaia di migliaia di euro; c) perchè il comune pretende che le richieste di pagamento siano effettuate subito.

Gli imprenditori avrebbero anche cercato un dialogo con l’amministrazione comunale ma si sarebbero, a loro dire, scontrati con un muro di indifferenza e quindi, molti ora, non escludono il ricorso alla via giudiziaria per tutelare i propri interessi.

Una situazione davvero incredibile specie se si pensa al contesto di Vibo marina dove la crisi economica è stata particolarmente sentita in questi anni e già si dovrebbe fare un plauso a quei piccoli imprenditori che tengono aperete le loro attività. Una frazione popolosa poi, quella costiera, che attende ancora una seria riqualificazione e un organico piano di rilancio che di sicuro passa, inevitabilmente, anche per il porto.

 

 

Condividi questo Articolo
Previous Article

La protesta per l’acqua sporca si sposta da Nicotera alla Regione

Next Article

Vibo Valentia, un uomo è morto in ospedale per infezione da meningococco

You may also like