Sarà palermo la capitale italiana della Cultura 2018

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Sarà Palermo la capitale italiana della cultura del 2018. Lo ha anunciato ieri il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini nella Sala Spadolini del Mibact. La rosa delle dieci finaliste comprendeva Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Palermo, Recanati, Settimo Torinese, Trento, Erice e i comuni ericini (Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice).

Una grande soddisfazione per il Meridione dunque che si accoppia al riconoscimento già dato alla lucana Matera proclamata Capitale europea della cultura 2018. La vincitrice riceverà un milione di euro dal Mibact per realizzare il progetto presentato, oltre all’esclusione dal vincolo del patto di stabilità dei fondi investiti.

La decisione è avvenuta a seguito del voto unanime dell’apposuta commissione. “La candidatura – recita la motivazione riportata dal quotidiano La Repubblica –  è sostenuta da un progetto originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, fortemente e generosamente orientato all’inclusione alla formazione permanente, alla creazione di capacità e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee. Il progetto è supportato dai principali attori istituzionali e culturali del territorio e prefigura a che interventi infrastrutturali in grado di lasciare un segno duraturo e positivo. Gli elementi di governance, di sinergia pubblico-privato e di contesto economico, poi, contribuiscono a rafforzarne la sostenibilità e la credibilità”

Soodisfazione è stata epressa sia dal sindaco della città siciliana Orlando che dal governatore regionale Rosario Crocetta.

Palermo – lo ricordiamo – città vanta una storia millenaria e ha avuto un ruolo importante per le vicende del Mediterraneo e dell’Europa. Fondata dai Fenici tra il VII e il VI secolo a.C.[6], è divenuta il principale centro dell’isola grazie alla conquista dei Saraceni, avvenuta nell’831. Con la dinastia dei Kalbiti divenne capitale dell’Emirato di Sicilia. Successivamente con l’avvento dei Normanni Palermo fu la città di incoronazione per i numerosi re di Sicilia; proprio a questa circostanza si devono i titoli attribuiti alla città: «Prima Sedes, Corona Regis et Regni Caput». Da allora è rimasta, con alterne vicende, la capitale del regno. Particolarmente importanti furono i Vespri siciliani, ribellione scoppiata a Palermo nel 1282. Dal 1816 al 1817 fu capitale del neonato Regno delle Due Sicilie e successivamente divenne la seconda città per importanza dello stesso regno duo-siciliano, fino al 1861. La lunga storia della città e il succedersi di numerose civiltà e popoli le hanno regalato un notevole patrimonio artistico e architettonico. Il sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, di cui fanno parte più beni monumentali situati in città, nel 2015 è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco.] Molti edifici tra chiese e palazzi della città sono da anni riconosciuti monumenti nazionali italiani.

Il maggior numero di monumenti della città è dislocato all’interno del centro storico; altri sono distribuiti in tutto il territorio palermitano: ville storiche, torri d’avvistamento, tonnare, graffiti rupestri, antiche chiese o palazzi nobiliari. Gli innumerevoli monumenti, dalla notevole valenza storico-artistica, “raccontano” i diversi periodi che hanno contraddistinto la storia della città.

Le residenze arabo-normanne, la cattedrale e altre chiese, insieme al duomo di Monreale e a quello di Cefalù, sono state inserite nella lista dei patrimoni dell’umanità dall’Unesco il 3 luglio del 2015 nel sito seriale “Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”. I sette complessi monumentali palermitani che hanno tale riconoscimento sono: Il Palazzo dei Normanni con la Cappella Palatina, La Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, La Chiesa della Martorana, La Chiesa di San Cataldo, La Cattedrale, La Zisa, Il Ponte dell’Ammiraglio. La Regione ha chiesto che il sito possa ampliarsi ricomprendendo anche il Castello a Mare, la Cuba, la Cubula, il Castello di Maredolce con il Parco della Favara, la Chiesa di Santa Maria della Maddalena e la Chiesa della Magione. A questi si aggiungono altri complessi architettonici con caratteristiche e tracce arabo normanne, che tuttavia non rientrano formalmente nel sito seriale UNESCO, non rispondendo interamente ai suoi criteri: la Cuba Soprana, inglobata dalla settecentesca Villa di Napoli, la Cappella di S.Maria l’Incoronata, San Giovanni dei Lebbrosi, la Chiesa dei Vespri, la Chiesa di Santa Cristina la Vetere, il Palazzo dell’Uscibene, i Qanat e i Bagni di Cefalà Diana.

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