La festa degli Innamorati è un inno all’amore…

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Come tante altre festività pagane, anche il 14 febbraio, festa di san Valentino, rientra tra quelle feste religiose che si sono incuneate nelle festività pagane e, in questo caso, nella festa della Lupercalia che, secondo una leggenda narrata da Ovidio, al tempo di re Romolo vi sarebbe stato un prolungato periodo di sterilità nelle donne. Uomini e donne si recarono perciò in processione fino al bosco sacro di Giunone e qui si prostrarono in atteggiamento di supplica. Attraverso lo stormire delle fronde, la dea rispose, sgomentando le donne le quali fraintesero che dovevano essere penetrate da un sacro caprone, ma un sacerdote Etrusco interpretò nel giusto senso, sacrificando un capro e tagliando dalla sua pelle delle strisce con cui colpì la schiena delle donne e dopo dieci mesi lunari le donne partorirono.

Nel periodo del Basso Medioevo era ritornata di moda attraverso la tradizione dell’Amor Cortese, diffuso nel circolo di Geoffrey Chaucer, poeta, cantante, scrittore inglese, spesso riconosciuto come il padre della letteratura inglese. Gli elementi caratterizzanti l’amor cortese furono:

  • Il culto della donna, vista dall’amante come un essere sublime, irraggiungibile. In certi casi anche divino.
  • L’inferiorità dell’uomo rispetto alla donna amata, l’amante si sottomette completamente e obbedisce alle volontà della donna.
  • L’amore inappagato, cioè l’amante non chiede nulla in cambio dei suoi servigi. Non si tratta però di amore spirituale, platonico, anzi si presenta con note sensuali.
  • La gioia, o meglio una forma di ebbrezza ed esaltazione, di pienezza vitale, formata dall’amore impossibile, che però genera insieme anche sofferenza, tormento.
  • L’amore adultero, che si svolge al di fuori del vincolo coniugale: addirittura, si teorizza che nel matrimonio non possa esistere veramente “amor fino”. Il carattere adultero dell’amore esige il segreto, che tuteli l’onore della donna: per questo il suo nome non viene mai pronunciato dai poeti.
  • Il conflitto tra amore e religione, scaturito dal culto per la donna divinizzata con il culto per Dio; inoltre la Chiesa condanna notoriamente il peccato dell’adulterio.

Nel lontano anno 496 fu Papa Gelasio I a sostituire la festa pagana commemorando il santo e martire cristiano Valentino da Terni. La letteratura religiosa (e non storica) descrive il santo come guaritore degli epilettici e difensore delle storie d’amore. Specie quando queste sono infelici: si racconta, per esempio, che abbia messo pace tra due fidanzati che litigavano, offrendo loro una rosa.

Auguri di buon onomastico anche a tutti i Valentino e a tutte le Valentine.

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In questo nostro tempo, sembra essere ritornati alla tradizione dell’Amor Cortese.

Bene. Detto questo adesso datevi tutti un bacio…ma, attenzione, specie voi uomini, lavatevi i denti prima di dare un bacio. Non è solo una questione di alito pulito, ma secondo uno studio condotto dagli psicologi degli atenei di Leeds e del Central Lancashire (Regno Unito),  i denti, nell’uomo, sarebbero l’equivalente della coda piumata dei pavoni, cioè un indicatore dello stato di salute fisica e genetica che aiuterebbe nella selezione del partner. Ahahha questi studiosi…..

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Buon san Valentino e ricordate che innamorarsi non vuol dire solo e sempre della persona amata, ma anche:

Innamorarsi della bellezza della natura;

Innamorarsi della qualità spirituali ed umane dell’altro;

Innamorarsi di un dettaglio culturale;

Innamorarsi dell’infinito;

Innamorarsi del creato e del creatore;

Innamorarsi dell’amore;

Innamorarsi di te…..

 

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