Un prete di nome Don Francesco… chiAma il Suo gregge….

Nessun commento Share:

Editoriale.

Domani alle ore 18 tutti i nicoteresi onesti e di buona volontà, sono convocati dal “prete” per un approfondimento sui gravi problemi che attanagliano, ormai inesorabilmente, la Città di Nicotera. L’incontro si terrà nella sala Giovanni XXIII della cattedrale di Nicotera

don Francesco

Una chiamata ai piedi del letto del moribondo paese, dilaniato dalle vicende passate e attuali, tutte riconducibili al decadimento culturale e umano. Una Città violentata e devastata il cui grido di dolore  pone tutti  davanti ad un interrogativo di speranza: “Nicotera: quale futuro? Realtà ecclesiali e civiche a confronto”.

Questo è il tema da dibattere domani sera nel salone  soprastante la Cattedrale. Un luogo sacro e simbolico, da contrapporre alla dissacrazione dell’atto vandalico cimiteriale.

Una manifestazione non “ad personam”, come stupidamente ed ignobilmente scritto sui social nel tentativo maldestro di mettere in bocca cose che don Francesco non ha mai detto. Una manifestazione di solidarietà al giovane Manuel e alla sua famiglia che ci accomuna “ad actum”, e – come scritto da Don Francesco – “nell’allarmante escalation criminale che ha raggiunto l’apice con il vile atto profanatorio al cimitero”, colpendo tutte le famiglie dei nicoteresi che, dei propri morti, ne fanno un altare a Dio e non una vocazione all’odio e al soddisfacimento del proprio ego spropositato, come così, dimostrato inculturalmente, da chi si nutre di vuoto protagonismo.

manuel reggio

Una manifestazione promossa da Don Francesco e dalla Chiesa nicoterese, ma che avrebbe potuto promuovere  un qualsiasi altro cittadino, anche chi è tra quelli avvezzi a pontificare  lamentandosi sempre del fatto che altri non fanno nulla, senza mai promuovere egli stesso alcunchè. Paladini estemporanei e a convenienza. Abili mestatori del torbido, rimasti isolati e soli il cui lamento è solo espressione limitata all’orticello dei social, in gruppi di migliaia che stanno a guardare attoniti, i pochi e soliti noti dementi e complessati avvinti dal culto della personalità che si chattano inutilmente. Gente che avvelena i pozzi dell’ amicizia, priva della capacità culturale del confronto, pronti alla querela molto annunciata e assai poco praticata. Rane dalla bocca larga che gracchiano sempre più nel tentativo disperato di trovare ascolto, consapevoli ormai di essersi autoridotti a sibilo di una vox populi in deserto.

Una Città che doveva essere simbolo di prosperità e di benessere generale, è sprofondata nel peggiore dei mali: la violenza criminale, l’ignoranza diffusa, la contiguità al malaffare, lo sfilacciamento umano, l’incomunicabilità sociale.

luigirenzo

Un prete di nome Don Francesco Vardè, che va oltre il suo compito di Pastore, convoca il gregge nel recinto dei paletti morali della Chiesa nell’intento nobile di una  “autoformazione e di risveglio del senso civico… nell’onestà di intenti per rinnovare il tessuto connettivo e socio-economico di Nicotera”.

Un prete coraggio. Un prete controcorrente. Un prete a cui deve andare il plauso di tutti, autoescludendosi solo gli idioti e gli imbecilli, coloro cioè che, in questo prete, vedono con sarcasmo e crudeltà, l’uomo che si muove con l’interesse alla politica e a candidature politiche da “Mayor”, cioè da Sindaco che vuole candidarsi alla guida amministrativa della Città. Espressioni piene di stupidità e di volgare bassezza che ripugna ancor di più sapendo che proviene da gente iscritta ad ordini professionali di cui, come onesti cittadini e come appartenenti a pieno titolo a medesimi ordini professionali, prendiamo le distanze, dissociandoci da tali vili e pericolosi attacchi di livore sarcastico e pericoloso, avendo ormai sconfinato l’etica e la morale, nel decadimento riconducibile a soli fatti personali.

Ad un prete coraggio – che, forse inconsapevolmente, insidia la scena a velleitari e vuoti personaggi ormai acclaratamente ridottisi a comparse del circo mediatico, – deve andare il nostro massimo supporto e totale vicinanza, proprio per evitare di lasciarlo scoperto ai fianchi dove i vigliacchi mafiosi, criminali e sarcastici cinici, potrebbero approfittare per creare l’humus ideale, per sferrare un colpo basso e intimidatorio, alfine di costringerlo a desistere dal continuare ad essere un prete scomodo e ingombrante.

Un prete coraggio che, sostenuto dai suoi parrocchiani e dai suoi onesti compaesani, deve ricevere quella forza forte che scaturisce dalla solidale partecipazione, dimostrando che si è una comunità unita, così da scoraggiare attacchi e minacce esterne, sempre in agguato. Una forza anticriminalità che deve combattere il degrado e il decadimento morale e sociale di Nicotera e dintorni, “cogliendo l’occasione del Sinodo diocesano nella missione ecclesiale della parrocchia”, dell’associazionismo diffuso e della società civile,  “contro chi rappresenta la corrente disfattista della città”.

images

Chi ha attaccato la Chiesa, il prete, e nello specifico le iniziative di Don Francesco, standosene in disparte, sull’altra sponda del fiume, pontifica solo la propria ignobile viltà, meritando la condanna piena e totale attraverso un grido di sdegno che deve alzarsi forte e fermo.

Don Francesco ha detto: “Nicotera può avere un futuro, lo sfilacciamento socio-economico e la divisione che la comunità vive, sono problematiche che persone serie e oneste potranno superare”. E noi  crediamo in lui.

Ecco la sfida. Dimostrare di aver saputo portare questa croce dolorosa di una Nicotera in quaresima, ferita, violentata e mortificata, giunta in cima al Golgota della sofferenza, crocifissa, ma che, tramite l’orgoglio dei Suoi apostoli cittadini, saprà risorgere ritornando ai fasti di un tempo, a maggior gloria dei nostri padri defunti, il cui vessillo di cultura, di amicizia e di rispetto che  hanno insegnato, deve riaccendersi glorioso e forte. Al grido di W Nicotera e dei Suoi cittadini onesti e laboriosi, domani si risponderà alla nobile chiamata.

Condividi questo Articolo
Previous Article

Diamante, donna aggredisce con calci e pugni i Carabinieri, arrestata

Next Article

Grave incidente nel Vibonese, un’auto precipita in un burrone

You may also like