Ordine Ingegneri: quale ruolo nella società moderna e nel contesto sociale?

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E’ tanto attuale il dibattito, quanto più insistenti sono state in questi giorni le scosse di terremoto in Calabria, seppur lievi.

Si è svolto nella sede dell’Ordine Degli Ingegneri Della Provincia di Vibo un interessante dibattito sul tema : Rapporto tra la P.A. ed Ingegneri, lanciando un interrogativo su come inserirsi nel contesto sociale di una società moderna, che chiede sfide sempre più professionali ed innovative.

Alla riunione hanno partecipato numerosi ingegneri . Dopo l’introduzione del Presidente dell’Ordine ,è seguito un ampio ed articolato dibattito che ha toccato molte tematiche contingenti e future della professione dell’ingegnere nella realtà odierna ed in una società soggetta a continui cambiamenti ed innovazioni tecnologiche.

Il dibattito ha preso spunto dal nuovo quadro normativo e le nuove procedure e modalità di trasmissione all’Assessorato ai Lavori Pubblici (Genio Civile) dei progetti strutturali (per gli addetti ai lavori la cosiddetta SISMI.CA).Una procedura farraginosa, inapplicabile, affidata ad un software che non può necessariamente contemplare tutti i casi che dal punto di vista strutturale si presentano in una qualsiasi progettazione dalla più semplice alla più complessa , che ha bloccato praticamente il settore edilizio già in crisi da molti anni e che ha suscitato la protesta di tutti gli Ordini Professionali Della Calabria.

In pratica è difficilissimo se non impossibile depositare ,come previsto dalla normativa, i progetti ed ottenere il relativo visto da parte del Genio Civile. Legato al tema della SISMI.CA è il rapporto tra la cosiddetta burocrazia dei vari Enti ed i liberi professionisti. Una burocrazia che non rispetta gli orari di ricevimento del pubblico , che dialoga e si confronta pochissimo con gli ingegneri che dovrebbero essere i naturali interlocutori , che interpreta spesso le norme in modo restrittivo o per paura d’imbattersi in sanzioni ,o per il semplice gusto di rallentare l’iter previsto.

E’ emerso un quadro davvero allarmante e per certi versi inaspettato. Le cause non sono tutte naturalmente ascrivibili alla burocrazia ,come evidenziato anche dagli interventi di ingegneri che ricoprono incarichi nella pubblica amministrazione, ma da un quadro normativo molto complesso e spesso di difficile interpretazione che lascia margini applicativi soggettivi. Di fronte a tali difficoltà e problematiche ci si è interrogativi sul ruolo e la funzione degli Ordini Professionali ,sul rapporto con la Politica e le Istituzioni. La professione dell’ingegnere ha perso negli anni il prestigio che godeva nella società e nelle realtà produttive ed il suo ruolo è stato spesso sminuito, vilipeso e relegato a mera funzione esecutrice di norme e provvedimenti mai discussi con i vari Ordini Territoriali, Regionali e Nazionali. Raramente il legislatore si avvale del supporto degli Ordini o dei professionisti nella redazione di regolamenti e leggi attinenti i settori di competenza.

L’assenza di nuove tecnologie elaborate e supportate dall’esperienza di tecnici da applicare in tutti i settori produttivi ha aggravato una   crisi economica le cui origini e cause sono da attribuire anche alla globalizzazione ed alla finanza mondiale. Il ruolo dell’ingegnere è pertanto scaduto non solo come prestigio ma anche come condizione economica sociale. Dati statistici pubblicati recentemente affermano che il reddito medio degli ingegneri è nettamente inferiore a quello degli anni precedenti ed a quello di altre categorie professionali.

Quel che allarma di più è che non vi sono all’orizzonte cambiamenti positivi. A conclusione dell’articolata discussione, l’assemblea ha auspicato un repentino cambiamento dell’attuale situazione ed ha deciso di chiedere al più presto un incontro con tutti i Sindaci ed i responsabili degli Uffici tecnici Comunali per dibattere le tematiche emerse nell’assemblea e di promuovere una vibrata azione di protesta nei confronti Della Regione e del Genio Civile di Vibo Valentia. Il principale settore di sviluppo economico della Provincia non può restare bloccato se non si vuole impoverire ulteriormente una realtà economica e sociale in crisi da anni.

 

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