Dalla fusione di cinque comuni è nato Casali del Manco, il nuovo centro della Presila cosentina.

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Si sono concluse alle 21.00 le operazione di voto nei cinque comuni della Presila cosentina (Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo, Trenta) nei quali oggi si teneva un referendum per approvare o respingere la proposta di fusione in un unico comune.

La consultazione non prevedeva quorum ma è interessante notare come l’affluenza abbia superato la simbolica soglia del 50% in due dei cinque centri mentre negli altri si è comunque attestata oltre il 40%. Ma andiamo con ordine: a Casole Bruzio i votanti sono stati 1305 pari al 55.27%. a seguire Pedace con 930 votanti pari al 50.27% degli aventi diritto, Spezzano piccolo con 959 votanti pari al 46.53% e Serra Pedace con 450 votanti pari al 41.44%. A chiudere, Trenta con 991 votanti pari al 40.66% degli aventi diritto. In totale hanno dunque votato 4635 cittadini su 9764 aventi diritto, pari al 47.47% degli elettori. I seggi elettorali erano quattordici in tutto ed erano così distribuiti: tre a Serra Pedace, tre a Pedace, tre a Trenta, tre a Spezzano piccolo, e due a Casole Bruzio.

Netta vittoria del Sì in quattro dei cinque comuni andati al voto: a Trenta i Sì sono stati 746 (pari al 75%) contro 244 No (pari al 25%); a Pedace 702 Si (pari al 77%) contro 213 No (pari al 23%); a Serra Pedace 321 Sì (pari al 71%) e 128 No (pari al 29%). Vittoria di misura del Si invece a Casole Bruzio dove i favorevoli alla fusione hanno prevalso sui contrari per soli 10 voti (652 a 642). Il No ha invece prevalso, seppur anche in questo caso di poco, a  Spezzano Piccolo con 481 voti contro 471 preferenze positive. Una vittoria, nel complesso, schiacciante per il Sì con 2906 voti, (pari al 63%) con il No che si è fermato a 1688 voti (pari al 37%).

Per quanto riguarda Spezzano Piccolo che non ha scelto la fusione, la palla ora passa alla Regione Calabria, che entro 18 giorni potrà decidere se annettere di forza il comune agli altri quattro, o decidere di lasciarlo ‘libero’.

I cittadini dei cinque centri erano chiamati anche a scegliere il nome del nuovo comune e la loro selta si è indirizzata su Casali del Manco, che affonda le sue radici nella storia perchè quella zona era già nota storicamente come la “Manchìa”.

In totale i comuni con meno di 5000 abitanti sono 324, ossia il 79,2% dei 409 comuni calabresi e sono molti a dire che l calabria non possapiù permettersi un simile assetto.  Secondo lo studio condotto dal Prof. Aiello dell’Unical inoltre la fusione aumenterà i trasferimenti statali che passeranno dagli attuali 2.2 milioni di euro a 3.8 milioni di euro.

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