Il presidente Fittante (Associazione “Animula”) rende omaggio al maestro Calandruccio.

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“Di notevole spessore le performance tenute dal M° Romolo Calandruccio, proposte sabato 25 marzo dall’Associazione Animula all’interno della “prima rassegna d primavera 2017”. Lo comunica in una nota il Presidente dell’associazione “Animula” Claudio Fittante che ha colto così l’ocasione per ringraziare l’artista e il docente nicoterese.

“Come ormai di consueto nella politica dell’associazione Animula, – ha proseguito Fittante – i concerti sono stati proposti sia di mattina nell’Auditorium del Liceo Musicale T. Campanella, con il quale Animula collabora ormai da tempo, che di sera mentre per il concerto serale la sala è stata quella del castello normanno di Maida, luogo che è stato possibile utilizzare grazie alla collaborazione con la locale Pro Loco di cui è Presidente la Dott.ssa Teresa Cinque”.

“Il M° Calandruccio – si legge ancora nella nota – ha presentato un escursus storico-musicale sulla realtà didattica che si respirava nell’ottocento in ambito musicale e chitarristico in particolare. Di notevole interesse i documenti proiettati durante il concerto per i  quali è stata data una puntuale descrizione particolareggiata. Le sue esecuzioni – che accompagnavano le proiezioni – sono state eseguite su uno strumento originale del 1840 circa, realizzato in quegli anni dalla scuola di liuteria della cittadina francese di Mirecourt, nota all’epoca per una mirabile produzione sia in termini di numero che di qualità”.

“Come da programma – ha ricordato poi Fittante –  il prossimo appuntamento previsto per sabato primo aprile 2017, vedrà in scena l’ensemble barocco “Armoniosi Concenti”, formazione composta dai violinisti Cristiano Brunella e Antonella Curcio, il violoncellista Giuseppe Miele, la clavicembalista  Giuditta Davoli e il chitarrista nonché voce del gruppo Giancarlo Colloca. L’ensemble proporrà Uno spaccato della produzione musicale italiana del XVII secolo, presentato  attraverso l’esecuzione di brani strumentali e vocali, con uno sguardo attento alla lettura del “popolare” che si operò nell’ambiente colto del ‘600. L’esecuzione si avvarrà dell’uso di copie originali di strumenti d’epoca”.

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