L’ultima cena in versione gay. L’Arcigay di Salerno, pretende anche che nessuno si indigni !!!!

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Divampa la polemica per una locandina pubblicitaria in un noto locale di Salerno, il Caffè Verdi ed organizzato da Divercity, per domani 13 aprile. Non mi va di buttarla sul politicamente corretto o sul blasfemo, perché so che farei il gioco delle parti, anche  se l’indignazione ci starebbe tutta, trovandoci in piena  quaresima di Pasqua,

Da Homo Sapiens, mi limito a guardare quella scena omosessuale  che si impadronisce di un noto dipinto originale raffigurante una tavola sacralmente imbandita, venerata e apprezzata da tutti, anche da non cristiani, come “Ultima Cena” di Leonardo da Vinci.

Checco Zalone, noto attore e cantautore, a favore degli omosessuali ha scritto una simpatica e fine canzone, di cui trascrivo il testo:

Quanta cattiveria dentro questa società
Nel confronto di chi tiene un’altra sessuità
Quanta gente che vi ingiuria
Quanta gente che vi attacca
Solo perché non vi piace la patacca
Gli uomini sessuali sono gente tali e quali come noi
Noi normali
Sanno piangere sanno ridere sanno battere le mani
Proprio come a noi persone sani
Gli uomini sessuali non c’avranno gli assorbenti
Ma però c’hanno le ali
Per volare via con la fantasia
da questa loro atroce malattia.

Con il mio articolo non vorrei osare tanto. Cercherò di essere più moderato, limitandomi alla descrizione del cambio di scena omosessuale.

Normalmente, un dipinto si analizza in poche mosse di lettura dell’opera d’arte: articolazione, poetica, intenzioni espressive, linguaggio, aspetto formale, visione, comprensione, emozione, idealizzazione, luce, dinamismo, contrasti, vitalità, atmosfera, ecc.
Ebbene di questo dipinto prendo la frase di Checco Zalone “ Gli uomini sessuali sono gente tali e quali come noi; Noi normali” , ma con una differenza che il dipinto originale è fatto da un artista che forse era un omosessuale, ma che ha avuto il tatto e il buon senso di non mostrare la sua omosessualità solo e soltanto in funzione del sesso, dell’omosessuale oggetto del sesso, ossessionato dal sesso, ma Leonardo da Vinci a suo tempo, è “ volato via con la fantasia  da questa loro atroce malattia”.

Il cambio scena è una monotona sinfonia omosessuale che di omo non ha quasi nulla , ma che di sessuale ha tutto. Guardando a destra si vede il trittico dove si ostenta un sedere nudo e due che si baciano di cui uno viene accarezzato. Il quarto in camicia è raffigurato con il pene eretto. Il quinto ed il sesto impegnati in un rapporto orale. Poi al centro si raffigura un soggetto a rappresentare un Gesù tatuato seppur composto nella posizione. Proseguendo un singol con un braccio appoggiato alla tavola e l’altro sotto a non capir cosa si faccia. Poi ancora un trittico dove due si baciano appassionatamente ed un terzo sembra essere intento a sodomizzare l’amico. Il penultimo si masturba evidentemente e, l’ultimo, a chiudere la scena, che scopre un velo mostrando uno slip crociato….

Sesso e solo sesso. E , per farlo risaltare ancor di più, sulla tavola non esiste neanche un briciolo di cibo.

Credo che i primi ad indignarsi debbano essere proprio gli omosessuali e tutto il popolo LGBT, qui rappresentatati come esseri sessuati e niente altro…

Eppure non è stato così. L’Arcigay di Salerno, con un lungo comunicato, si è pure indignata per la manifesta indignazione di “ noi normali”.

Stendiamo un velo pietoso e buona Pasqua a tutti.

 

 

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