San Calogero in festa per l’inagurazione della nuova chiesa.

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Jacques Le Goff, nel riportare le parole del cronista borgognone Rodolfo il Glabro scrive che “all’avvicinarsi del terzo anno che seguì l’anno mille si videro ricostruire su tutta la terra gli edifici religiosi (…) tanto che sembrava che il mondo stesso si scuotesse per spogliarsi della sua vetustà e per rivestirsi da ogni parte di un bianco mantello di chiese“. In questo “fervore edilizio” il grande medievalista francese coglieva così l’indizio dello sviluppo della cristianità dopo i secoli bui dell’alto medioevo. Questo per dire che, quando si costruisce una nuova chiesa, le comunità si arrichiscono sia spiritualemente ma anche socialmente e culturalemente.

E’ il caso ora della comunità di San Calogero – centro di 4800 anime collocato al confine meridionale della provincia di Vibo valentia – dove, nei giorni scorsi, una comunità intera in festa, ha inaugurato un nuovo edifcio di culto che è stato intitolato a Santa Paola Frassinetti, fondatrice delle suore di Santa Dorotea.

Un sogno che ha le sue radici in una vicenda accaduta nel lontano 1981 quando una donna sancalogerese – Maria Maccarone – sofferente da anni per una malattia, nel giorno del suo cinquantesimo compleanno riprese miracolosamente a camminare dopo aver chiesto proprio l’intercessione di Santa Paola.

Santa Paola Frassinetti – lo ricordiamo – rimase precocemente orfana di madre ed iniziò a dedicarsi ancora bambina alla cura della famiglia: ricevette la sua educazione in casa, dal fratello maggiore Giuseppe, poi sacerdote nella parrocchia di San Pietro di Quinto, che poi seguirà nelle parrocchie dove egli verrà inviato a svolgere il suo servizio pastorale. Dopo aver cominciato a progettare di fondare un istituto religios, il 12 agosto 1834, nel santuario di San Martino in Albaro, pronunciò i voti insieme a sette compagne dando così origine alla Congregazione delle suore di Santa Dorotea, dedita all’educazione della gioventù, che si diffuse rapidamente anche all’estero (Portogallo e Brasile). Nel 1841 si trasferì a Roma, dove nel 1844 papa Gregorio XVI le affidò la direzione del Conservatorio di Santa Maria del Rifugio, presso Chiesa di Sant’Onofrio al Gianicolo, meglio noto come Conservatorio Torlonia. Beatificata da papa Pio XI l’8 giugno 1930, è stata canonizzata da Giovanni Paolo II l’11 marzo 1984 e pertanto viene venerata come santa dalla Chiesa cattolica che ne celebra la memoria l’11 giugno. Il suo corpo incorrotto è visibile sotto l’altare della Cappella delle Dorotee in via Salita Sant’Onofrio a Roma.

La chiesa a Lei dedicata è stata realizzata in località “Torretta” del comune di San Calogero ed è stata inagurata alla alla presenza di monsignor Luigi Renzo, vescovo della diocesi Mileto-Nicotera-Tropea, e del sindaco Nicola Brosio e ovviamente della stessa signora Maccarone.

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