Mimmo Pagano (Uil): “Vergognoso, per l’esenzione ticket del colesterolo l’Asp invia tutti a Serra San Bruno!”

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Per richiedere il certificato di esenzione ticket per la patologia del colesterolo, da oggi, nel vibonese, l’utenza dovrà raggiungere l’ospedale di Serra San Bruno dove farà un semplice esame del sangue e potrà ritirare il tesserino per la dispensa. Sarebbe questa l’ultima brillante “idea” dell’Asp di Vibo Valentia
contro la quale protesta Mimmo Pagano della “Uil pensionati”. “E’ vergognoso – afferma – che per avere riconosciuto un proprio diritto come la certificazione di esenzione ticket del colesterolo, oggi, non potendo il certificato essere rilasciato dal medico curante, ma necessariamente da un presidio ospedaliero come è sempre successo anche a Nicotera, un cittadino debba recarsi forzatamente a Serra San Bruno. Una decisione, quella dell’Asp, assurda e irrazionale che, come Uil pensionati contestiamo con forza”. In effetti, andando a fondo alla questione, non ci sarebbero atti ufficiali, circolari, disposizioni scritte a confermare questa nuova “regola”, ma basterà verificare in tutti i nosocomi della provincia e informarsi presso qualsiasi specialista medico per constatare che ognuno di loro si rifiuterebbe di firmare una simile certificazione in quanto il distretto avrebbe “imposto” verbalmente la nuova direttiva. Un paradosso tutto calabrese, sembrerebbe, dove l’utente per vedersi riconosciuto un sacrosanto diritto deve rincorrere una burocrazia che asseconda i desideri chissà di chi, con i soliti cittadini-utenti a pagare le inefficienze di un servizio sanitario provinciale sempre meno accessibile. “Un servizio quello dell’esenzione dal ticket sanitario per patologie croniche – evidenzia il rappresentante Uil – necessario a tanti anziani che non possono intraprendere viaggi così lunghi per raggiungere posti distanti dal luogo dove vivono, per i casi più gravi è un viaggio proibitivo. Una scelta che fa emergere una situazione di complessiva inadeguatezza dell’Azienda sanitaria. Se consideriamo poi, nello specifico, l’ospedale di Nicotera, questa disposizione, anche se verbale, rappresenta l’ennesimo atto di spoliazione del nosocomio cittadino dopo la “dipartita” degli ambulatori di dermatologia, ginecologia, otorinolaringoiatria, odontoiatria e oculistica di cui il territorio ha grande necessità.  Per questi fatti tanta gente è costretta a sacrificare la propria salute anche a causa dei tempi lunghi della sanità calabrese che respinge i cittadini abituandoli e progressivamente indirizzandoli verso il privato con costi insostenibili, a fronte di un servizio pubblico, quale è il servizio sanitario provinciale, che ha sempre più difficoltà a garantire l’accesso alle prestazioni”.

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