Casali del Manco: al via l’iter per la fusione.

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Dopo la celebrazione del referendum, il consiglio regionale, ha approvato stasera la legge istitutiva del nuovo municipio della presila cosentina – denominato Casali del Manco – che accorperà in un unico soggetto istituzionale i cinque comuni di Pedace, Serra Pedace, Casole Bruzio, Trenta e Spezzano Piccolo.

Ma i dubbi permangono e si rischia il solito pasticcio alla calabrese. Un gruppo di cittadini di Spezzano piccolo – dove i no alla fusione hanno prevalso per appena dieci voti – ha infatti scritto ai media per dire che loro, un annessione forzata al nuovo comune, non l’accettano dicendosi pronti a continuare la loro battaglia civile sia in sede legale che con qualsiasi forma di protesta consentita. Posizione peraltro condivisa da esponenti di maggioranza e di opposizione come Greco e Orsomarso. Sull’altro lato della barricata invece il Movimento Presila Unita ha avviato una raccolta di firme per chiedere al Consiglio Regionale della Calabria il rispetto di quanto espresso dalla Corte di Appello di Catanzaro nel verbale delle operazioni dell’Ufficio regionale per il Referendum dove si legge: “Il parere popolare su quanto sottoposto a referendum è favorevole, in quanto la maggioranza dei votanti ha espresso risposta affermativa.

Dopo l’approvazione della legge in consiglio regionale il  prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, procederà quindi a sospendere l’iter per la convocazione dei comizi elettorali nei Comuni di Trenta e Spezzano Piccolo di prossimo rinnovo e a nominare il commissario, che guiderà il nuovo ente fino alla celebrazuione del voto del primo sindaco e del primo Consiglio dei Casali del Manco, che dovrebbe svolgersi nel giugno del 2018, mentre durante questo periodo transitorio i cinque sindaci, diventeranno assessori pro tempore del nuovo Comune.

Il nuovo soggetto istituzionale – di quasi 11000 anime – potrà così godere dei benefici economici previsti dalla “Legge Delrio” usufruendo di uno stanziamento statale aggiuntivo di un milione e 600mila euro per 10 anni e godendo di altri riparmi derivanti dall’accorpamento. Un incentivo di altri due milioni per due anni è poi previsto dalla legge “Del Rio” per tutte quelle città che avranno proceduto all’unione entro la fine del 2017.

Nel frattempo altre fusioni si profilano poichè il consiglio regionale ha già indetto per il 22 ottobre il referendum consultivo per la fusione dei comuni di Corigliano e Rossano che potrebbe dare vita – in caso di esito positivo – alla terza città della Calabria.

 

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