Nicotera, “Rosa dei venti” tra vergogna e rassegnazione

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L’indecoroso spettacolo campeggia nella zona più scenografica e spettacolare della città

Realizzata grazie ad un progetto indirizzato alla pavimentazione del primo tratto di viale Luigi Razza, nonché, all’arredo urbano della zona adiacente l’area“passeggiata-affaccio” del centro storico, la “Rosa dei venti” che campeggia al centro di largo “Roberto il Guiscardo”, è stata ideata ed attuata dall’architetto Giuseppe Laruffa e dal geometra Beniamino Lapa nell’anno 2004 con i fondi messi a disposizione da “Agenda 2000” del Por Calabria 2000–2006. Adesso, nell’angolo più suggestivo della città, di quel monumentale mosaico è rimasta una stella dei venti danneggiata in due parti a causa della mancanza di alcune lastre di marmo rotte in quanto probabilmente troppo sottili, “rappezzate” alla bell’e meglio utilizzando del semplice catrame a coprire le due buche.

A decidere la discutibile sistemazione e l’impiego del bitume per riparare le piccole cavità createsi negli anni, i vertici di palazzo Convento. Ad adirarsi, nell’immediato, l’intera cittadinanza, la stessa che, dopo qualche giorno, però, avrebbe riposto “l’armatura” rinunciando, diversamente da come successo negli anni passati, ad esempio per piazza Cavour, quando, invece, è stata attiva e battagliera, ad adire protesta contro l’Ente.

“La rosa dei venti – afferma l’archeologa Maria Teresa Iannelli, ex responsabile della Soprintendenza per i beni archeologici – è un lavoro attuato recentemente, quindi,l’utilizzo del catrame non rappresenta il deprezzamento di qualcosa di antico. Però, il bitume in un centro storico non è, sicuramente, la cosa più bella del mondo. Ripeto non è un danno ad un’opera d’arte, ma in quel luogo certe scelte non sono accettabili, andrebbe salvaguardato, fa parte della dignità, dell’ordine e dell’organizzazione di un luogo storico”.

La pavimentazione del diagramma simbolo dei venti sarebbe già stata rinnovata una prima volta perché i materiali non sarebbero stati idonei al passaggio dei veicoli e realizzata successivamente così come appare oggi, con inserti di marmo che comunque avrebbero avvertito i colpi di una mancata manutenzione.

Dell’avviso di mobilitarsi per un immediato ripristino del mosaico è anche l’architetto Pina Lapa. “Come molti cittadini – afferma –, anche io mi sono imbattuta all’improvviso, una domenica mattina, su una discutibile macchia nera di bitume che faceva da tappabuchi alla già martoriata “rosa dei venti”, che per quanto messa in discussione, è la pavimentazione di uno degli spazi più scenografici e spettacolari della nostra Nicotera. Senza entrare in merito al come ed al perché dell’intervento, sono d’accordo con un gruppo di cittadini che si vorrebbe attivare per rimediare al ripristino della pavimentazione contribuendo a proprie spese e con la manodopera di volontari ad un recupero più decoroso. Tra i promotori c’è anche Beniamino Lapa con un’idea, comunque, da sottoporre preventivamente all’attenzione dei commissari”.

L’ufficio tecnico comunale avrebbe stimato che per riparare e riportare allo stato originale la “Rosa dei venti” occorrerebbero circa tremila euro. Puntuale sarebbe giunto il “no” a tale spesa da parte della commissione straordinaria che regge da alcuni mesi il Comune che avrebbe puntato per la riparazione sull’uso del bitume. Adesso, però, sarebbe vergognoso che fossero gli stessi cittadini, coloro cioè che pagano le tasse, ad autotassarsi per poter ristrutturare un’opera al cui interno è anche rappresentato il simbolo della cittadina tirrenica. Va bene il senso civico, ma in questo caso si andrebbe oltre. Nello specifico non sarebbe una semplice raccolta fondi, ma un sostituirsi ad una manutenzione ordinaria o straordinaria totalmente assente da tempo ormai in città. Autotassarsi per un servizio che dovrebbe essere garantito dall’attuale terna commissariale metterebbe in evidenza la poca sensibilità politica, sociale e culturale della stessa.

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