Anche in Calabria, il 21 maggio, la giornata nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane.

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Nel nostro Paese, accreditato spesso del 60% dei beni culturali mondiali, il patrimonio storico-artistico architettonico, costituisce parte essenziale dell’identità culturale.

La conservazione di questo patrimonio, vera e propria memoria del passato, richiede che esso venga tramandato alle generazioni future attraverso la tutela e valorizzazione degli edifici e dei giardini storici, preservandoli dal degrado e dalla distruzione. Le dimore storiche non sono sempre dei musei e conservarle, significa anche mantenerle in qualche modo vive, attraverso destinazioni compatibili con la vocazione degli edifici stessi.

Così, proprio per tutelare questo patrimonio inestimabile, il 4 marzo del 1977 nacque a Roma l’Associazione Dimore Storiche Italiane. Questo importante sodalizio, che da 40 anni si propone di agevolare la conservazione, la valorizzazione e la gestione delle dimore storiche, è sorto grazie all’impegno e alla passione di alcuni proprietari fedeli custodi di quello che si può senza alcun dubbio definire il più importante patrimonio storico-artistico mondiale. L’A.D.S.I: 1) favorisce la consulenza e l’assistenza giuridica, amministrativa, tributaria e tecnica a favore dei propri Soci ai fini della salvaguardia, conservazione, valorizzazione e gestione delle dimore storiche; 2)  intrattiene rapporti con i competenti organi pubblici; 3) collabora con analoghe associazioni nazionali e internazionali, in particolare con quelle europee aventi scopi similari ed è membro della HEH (European Historic Houses); 4) promuove studi, ricerche ed iniziative dirette al conseguimento dei fini sociali; 5) prospetta i mezzi per conseguire un più adeguato ordinamento legislativo europeo e nazionale.

Ogni anno l’ASDI, con il patrocinio del Ministero dei beni culturali tiene una giornata nazionale che quest’anno cade nel quarantesimo anniversario della fondazione del sodalizio. Questa edizione – nel corso della quale si potranno ammirare in tutta Italia oltre 300 splendide residenze d’epoca, castelli, ville, casali, cortili e giardini in tutt’Italia – si avvarrà in particolare, del contributo di ciceroni d’eccezione: numerosi studenti delle scuole medie superiori, sempre più coinvolti localmente dal sistema delle dimore storiche, grazie alla partnership siglata con il MIUR nel 2016 nell’ambito dei programmi di alternanza scuola-lavoro, che guideranno i visitatori insieme ai proprietari nel viaggio alla scoperta di luoghi di grande fascino, spesso poco noti.

La Giornata Nazionale rappresenta l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica e, in particolar modo in questa edizione, i giovani sull’importanza della conservazione e della valorizzazione dei beni culturali privati soggetti a vincolo, la cui tutela è affidata ai singoli proprietari. Dimore storiche, parchi e castelli costituiscono una parte rilevante del patrimonio storico-architettonico italiano e rappresentano una forte attrazione per i turisti, italiani e stranieri, non solo verso le grandi città d’arte, ma soprattutto verso i borghi e i centri secondari, lungo itinerari che offrono anche la possibilità di scoprire e degustare prodotti eno-gastronomici di grande qualità. La Giornata Nazionale A.D.S.I. ha anche l’obiettivo di dare visibilità ai maestri artigiani, che hanno un ruolo fondamentale nella manutenzione delle dimore storiche, dei loro giardini e degli oggetti d’arte che le adornano: restauratori, corniciai, vetrai, ceramisti, argentieri, giardinieri.

Nella nostra regione saranno diversi i luoghi che sarà possibile visitare.

Il primo – proprio nella nostra Vibo valentia – è lo storico Palazzo Murmura che venne edificato dopo il terremoto del 1783 forse su progetto di Giuseppe e Giovan Battista Vinci secondo le norme antisismiche volute dal governo borbonico. L’elegante facciata presenta due ampi portali con arco a tutto sesto che immettono attraverso l’androne negli appartamenti padronali, al piano nobile balconi con cimasa e volute ai cui lati sporgono reggifiaccole in ferro battuto, cornici, coronamenti, mostre, paraste, lesene, marcapiani in rilievo, ornano la facciata. Il restauro fatto negli anni passati ha messo in luce il portone di destra, formato da modanature biornate sul verde rispetto ai conci del piano di imposta e di chiave. Il fascino e l’eleganza dei suoi interni sono completati da un retrostante giardino un parco misto dove convivono una parte sistemata a giardino formale ed una a giardino di paesaggio e dove troviamo alcune zone ispirate ai modelli inglesi e altre con caratteristiche più vicine alla mediterraneità.

Ad Amantea nel cosentino, sarà invece possibile visitare Palazzo Carratelli eretto nella seconda metà del 1400 e ristrutturato e ampliato a seguito del terremoto del 1638. Gravemente danneggiato dal terremoto del 1905 fu ricostruito nel rispetto dell’impostazione iniziale dalla famiglia De Liguori che lo aveva appena acquistato. Dal 1995 è proprietà di Gianludovico e Camilla de Martino che ne hanno recentemente ultimato il restauro. Ospitò tra gli altri Alfonso II di Aragona e nel 1692 il cardinale Vincenzo Maria Orsini che divenne poi papa col nome di Benedetto XIII. Si sviluppa su tre livelli. Al piano terra, al centro della facciata, è posto il maestoso portone d’ingresso che introduce su un cortile interno attorno al quale si sviluppa una scala aperta a rampa semplice. Il primo piano è adibito a spazio espositivo (www.lagalleriaamantea.com) e in occasione delle Giornate Nazionali ADSI ospita la mostra “Culture, disegni e ritratti” di Camilla de Martino. Nel cortile sarà inoltre aperta la mostra “Vedute architettoniche”, intarsi lignei di Giuseppe Zampini.

Infine sarà visitabile anche Palazzo Valenzise a Polistena, nel reggino. Edificato nel 1797 sulle rovine del cinquecentesco convento dei Padri Domenicani di Polistena, crollato con il terremoto del 1783.La struttura edilizia, sorta su progetto dell’architetto serrese Biagio Scaramuzzini, si articola su una corte interna, edificata sui vecchi muraglioni cinquecenteschi entro cui si ricavarono i sottostanti locali di sevizio e i vani ad uso del personale. Sul fronte strada, oggi via Michele Valensise, si apre il portone bugnato che conduce alla corte interna, e il portoncino laterale che conduce direttamente piano nobile abitato dai proprietari fino alla seconda metà del XX secolo. Oggi la disposizione planimetrica dell’edificio, irrisolta rispetto al disegno originario, si articola su uno schema a corte aperta. Malgrado le suddivisioni ereditarie, il cortile mantiene inalterato il suo ruolo di principale elemento di connessione fra le diverse parti dell’edificio e il retrostante giardino entro cui, dal 1892, sorge un secondo oratorio privato – esterno alla casa – e voluto da Mons.Valensise sulle rovine dell’antica chiesa conventuale.

Altri luoghi che si potranno visitare sono: Palazzo delle Clarisse – Amantea (CS); Palazzo Rende – Bisignano (CS); Palazzo Amarelli – Rossano Sant’Angelo (CS); Palazzo Lupis – Grotteria (RC); Villa Zerbi – Taurianova (RC).

 

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