Rubettino, una storia di successo imprenditoriale calabrese.

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Rosario Rubettino, giovane segretario di scuola media, insofferente all’impiego pubblico e con la passione per i libri e la stampa, decide nel 1973 di dare sfogo alle sue ambizioni. Avvia a Soveria Mannelli, un’area interna del Catanzarese, una piccola tipografia con la quale inizia la produzione editoriale e di stampati.

L’obiettivo di Rosario Rubbettino è sempre stato di far crescere la propria azienda e consolidarne la presenza in un’intera realtà locale: la scommessa era, ed è, di legare la crescita individuale a quella del territorio di riferimento. Qualunque studio, in termini di efficacia, su dove fondare e su come alimentare una casa editrice, avrebbe individuato per la Calabria le debolezze in termini di centralità geografica, vivacità culturale, facilità di comunicazione e humus tecnico-editoriale. È proprio in questo che, la Rubbettino, ha saputo fare la differenza. Ribaltando alcuni dei luoghi comuni più diffusi, è riuscita a far leva sull’evoluzione dei paradigmi per trasformare la localizzazione della Calabria in motivo di successo.

Il primo volume edito è stato un saggio filosofico di Domenico Vircillo Filosofia e sociologia della cultura: studi su Ernst Cassirer e Karl Mannheim. Dopo la morte di Rosario Rubbettino, avvenuta nel 2000, l’attività è passata sotto la direzione dei due figli del fondatore, Florindo e Marco.

Negli anni l’impresa, è diventata una delle più moderne e tecnologicamente avanzate industrie tipografiche d’Italia e, soprattutto, un noto marchio nel mercato editoriale. Al momento della morte di Rosario Rubbettino, il catalogo della casa editrice contava oltre 2000 titoli, con una produzione di 150 volumi l’anno. A fine 2014 i titoli erano 6.500 circa. Oggi pubblica circa 250 novità editoriali per anno e 50 ristampe, di cui l’8% di autori calabresi. Si tratta di un concreto esempio di come si possa fare impresa e creare occupazione con un progetto editoriale originale in un territorio geograficamente periferico e privo di infrastrutture. Anche in penuria di asset specifici e risorse qualificate si può competere e, spesso, anche vincere la partita.

L’attitudine al cambiamento e all’innovazione rappresentano gli elementi che nel tempo hanno contraddistinto la vita di questa impresa.  Se si fa riferimento al settore dell’editoria, una scelta vincente è stata di dar voce ad autori lontani dal grande circuito e dare spazio a classici che riabilitavano il mercato e riportavano alla luce patrimoni della cultura a lungo dimenticati. Rubbettino, riteneva, infatti, che recuperare parte significativa del grande patrimonio della cultura liberale, potesse dare contenuto alla vocazione imprenditoriale, intesa come attività volta a soddisfare bisogni presenti nella società e lasciati insoddisfatti da altri operatori. È così che si è creato il simbiotico rapporto tra il successo imprenditoriale della casa editrice e quello dei libri che si traduce nella concretizzazione dei principi che i volumi di Mises, Hayek, Popper – per citare alcuni autori del catalogo – hanno divulgato e promosso nel tempo e che spesso sono rimasti sconosciuti al grande pubblico. Anche negli anni della crisi del 2008, l’impegno all’innovazione ha fatto da pilastro portante, veicolando verso la trasformazione tecnologica, la diversificazione produttiva e, naturalmente, la formazione continua.

La produzione editoriale della Rubbettino è orientata soprattutto alla saggistica. Nei primi anni venivano pubblicate soprattutto opere di interesse locale. In pochi anni, tuttavia, l’attività si estese notevolmente, dapprima con opere dedicate alla Calabria e al Mezzogiorno, successivamente con saggi sempre più numerosi dedicati alla storia internazionale ed italiana, all’economia politica, alla religione e alla filosofia. In ambito filosofico, la Rubbettino ha fatto conoscere in Italia le opere principali della Scuola austriaca, Friedrich von Hayek, Ludwig von Mises, Bruno Leoni, Murray N. Rothbard e Michael Polanyi. Fra i numerosi autori che hanno pubblicato con Rubbettino citiamo Dario Antiseri, Pino Arlacchi, Giuseppe Bedeschi, Alessandro Campi, Christopher Duggan, Emanuele Macaluso, Pascal Salin, Carlo Lottieri, padre Francesco Russo, Leonardo Sciascia, Raimondo Cubeddu, Luigi Marco Bassani, Lorenzo Infantino, Gianni Vattimo, Massimo D’Alema, Gianfranco Fini, Francesco Rutelli, Paolo Savona ed Elémire Zolla.

Sul fronte industriale è rilevante l’avvio della produzione del packaging di qualità per aziende di vari settori, tra cui la farmaceutica, la cosmetica, l’agroalimentare e il mondo del tabacco (ad esempio, la produzione dell’astuccio del Sigaro Toscano). Questa diversificazione verso un settore in crescita, che a oggi rappresenta il 30% del fatturato totale della Rubbettino, ha consentito di far fronte al calo della domanda di prodotti a stampa che, comunque, continuano ad assorbire il 37% del fatturato.

Durante la settimana del design a Milano (Aprile 2016), Rubbettino ha presentato in collaborazione con l’azienda Lanificio Leo (anch’essa calabrese) il progetto Taylor per la creazione di “Bodoni Paperbooks”. La collezione Bodoni è la prima collezione Taylor presentata al grande pubblico, composta da una serie di taccuini e quaderni in cui è molto forte il rapporto tra colore, materia e linguaggio di una particolare lavorazione manuale di cartotecnica.

La certificazione per imballaggi alimentari ISO 22000:2205 consente, inoltre, di produrre e stampare astucci abilitati al contatto diretto con gli alimenti contenendo i costi. Questo processo avviene utilizzando degli appositi cartoncini, stampa con inchiostri a bassa migrazione e nel rispetto delle vigenti norme igienico sanitarie.

Sempre sul fronte industriale è stato potenziato il printing offset, ossia, la tecnologia di stampa che assicura grandi volumi ed elevata qualità. A questa si affianca nel tempo, la stampa digitale, che consente di realizzare libri e stampati on-demand.

È proprio con la rivoluzione digitale che si riconsidera il ruolo editoriale, non più come mero produttore di “libri” intesi come unità inscindibile di carta e parole, ma come divulgatore di contenuti. Da qui la scelta strategica di declinare i patrimoni oltre il cartaceo, con strumenti all’avanguardia come le App, gli ebook, nel web e ricorrendo all’utilizzo di innovative piattaforme. A riguardo, il 2016 è l’anno del lancio di due nuovi importanti progetti digitali. Il primo è la Digital Library Rubbettino, una piattaforma sulla quale sarà possibile fruire di contenuti Rubbettino (testi, foto, video) anche in forma destrutturata, con la possibilità, quindi, di fare ricerche, scomporre e ricomporre i contenuti secondo i propri itinerari intellettuali. Il secondo progetto è la Digital Library Calabria, che costituirà la più importante risorsa on line di contenuti sulla regione, non solo grazie al patrimonio di Rubbettino, ma anche grazie ad accordi con altri partners.

 

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