L’asp di Vibo chiede al comune di Nicotere di revocare l’ordinanza di utilizzo dell’acqua ad uso potabile.

Nessun commento Share:

Non mancherà di suscitare polemiche la nota – inviata alla Commissione straordinaria del Comune di Nicotera, alla Sorical, al Dipartimento Salute e Politiche sanitarie della Regione Calabria ed al prefetto di Vibo Valentia Guido Longo – con la quale il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp diretto dal dott. Cesare Pasqua, chiede la revoca dell’ordinanza di utilizzo dell’acqua ad uso potabile a Nicotera marina, in vigore dal 2014.

Ricordiamo che ha far scattare allora il divieto, fu la presenza di manganese in quantità superiori ai limiti consentiti.

Secondo l’Azienda sanitaria provinciale infatti i risultati delle analisi dell’acqua – effettuati dall’Asp stessa il 7 ed il 28 marzo e l’11 ed il 26 aprile scorsi – dimostrerebbero che i parametri di potabilità sono rientrati nella norma.

Una richiesta quella dell’Asp di Vibo che non mancherà – dicevamo – di riaccendere la discussione in quanto proprio domani l’associazione “14 luglio” ha indetto un assemblea pubblica con i commissari alle ore 16.30 presso la sala consiliare in cui uno dei temoi trattati sarà proprio questo relativo all’ordinanza emessa nel 2004.

“Sabbie mobili, tuttu è fermu anzi affunda”, è il provocatorio titolo scelto dai componenti del civico sodalizio che pongono cinque domande agli inquilini di Palazzo Convento: 1) l’ordinanza di non potabilità dell’acqua; 2) i pozzi autonomi promessi che fine hanno fatto?; 3) il mare è sporco, cosa aspettano a pulirlo? i fossi ancora aspettano di essere ripuliti e 5) quali saranno i provvedimenti per scongiurare il mare sporco?

Nell’attesa, la palla passa proprio alla commissione straordinaria alla quale spetterà adesso prendere atto o meno della richiesta dell’Asp di Vibo Valentia e procedere alla revoca delle ordinanza di non potabilità dell’acqua a Nicotera Marina.

 

 

Condividi questo Articolo
Previous Article

Oliverio ricorda l’anniversario della strage di Capaci.

Next Article

Reggio calabria: sette beni confiscati alle mafie assegnati ad altrettante associazioni e 58 milioni in arrivo grazie al “Bando periferie”.

You may also like