Catanzaro: l’edizione 2017 del progetto “Baco da seta” volge al termine.

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Sta per terminare a Catanzaro l’edizione 2017 del progetto didattico “Baco da seta” e l’esperienza sensoriale proposta al suo interno, mediante il percorso storico-artistico denominato “Viaggio sensoriale nelle vie della seta”.

 L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra la Cooperativa “Nido di Seta”, che a San Floro ha ripreso l’intera filiera della seta, dalla coltivazione del gelso e dall’allevamento del baco, alla produzione del prezioso filato e alla creazione di semplici tessuti e le associazioni “CulturAttiva” e “Confine Incerto” ed ha visto anche il supporto del Comune di Catanzaro.

I giovanissimi fondatori della straordinaria realtà di San Floro, Domenico Vivino, Miriam Pugliese e Giovanna Bagnato, alcuni anni fa davano il via al progetto “Baco da seta”, animati dalla profonda consapevolezza di quanto grande sia il valore del nostro patrimonio etno-antropologico e di quanto sia importante tramandare la sua conoscenza alle nuove generazioni.

Nel tentativo di ridare dignità ad una città che in passato conobbe una straordinaria fama per l’eccellenza con cui venivano confezionati i suoi tessuti in seta, non poteva mancare la tappa catanzarese legata a questo progetto. L’esperienza di Angela Rubino, presidente di “CulturAttiva”, studiosa di storia locale ed autrice del volume “La seta a Catanzaro e Lione”(Rubbettino 2007) e di Emanuela Bianchi, presidente di “Confine Incerto”, attrice ed antropologa, (tra l’altro) interprete ed autrice del monologo teatrale “Lamagara”, si sono intrecciate nel comune intento di creare un’esperienza che lasciasse una traccia tangibile nella memoria dei più giovani e dei loro insegnanti. Così è nato il “Viaggio sensoriale nelle vie della seta”, che ha caratterizzato questa edizione 2017 ed ha visto anche la partecipazione dell’attrice Greta Belometti. Anche se in città le tracce della “Nobil arte” non sono così tangibili, nessuno potrà mai cancellare un glorioso passato e così i ragazzi degli istituti scolastici di tutta la Calabria e delle regioni vicine, sono stati condotti alla riscoperta della storia della seta nella città dei tre colli, associando il racconto storico ad un’esperienza di teatro interattivo e sensoriale.

La giornata degli studenti che hanno preso parte al progetto è stata una completa immersione nella conoscenza della seta, sottolineando il suo profondo legame con la nostra identità collettiva. La mattinata è stata una full immersion nella suggestiva cornice rurale di “Nido di seta” dove si può comprendere come si allevano i bachi e come nasce il prezioso filato e come esso veniva tessuto.

Nel pomeriggio è stato lasciato spazio alla memoria e alla fantasia, con una passeggiata nel cuore del centro storico di Catanzaro. In questa fase, il racconto storico dei luoghi della seta è stato rinvigorito da un’esperienza molto particolare. Dal passato emergeva la figura di una donna misteriosa, il cui destino era intrecciato alla seta. La donna chiedeva ai ragazzi il loro aiuto per compiere un lungo viaggio ed essi divenivano i suoi valorosi aiutanti nella difficile impresa di condurre la seta in occidente.

Un viaggio straordinario nel quale l’immaginazione e l’esperienza sensoriale s’intrecciavano. La formula utilizzata è stata quella del teatro interattivo sensoriale, che come spiega la Bianchi «è una forma di teatro contemporaneo che prende avvio dall’idea che il gioco sia lo strumento ideale non solo per sviluppare la creatività, ma anche per garantire una modalità di apprendimento più veloce e diretta».

Il cuore più antico della città è stato il complice ideale nella creazione di un “gioco” suggestivo ed al tempo stesso didattico. Catanzaro è una città che può ancora dare molto, basta solo saper ascoltare l’eco della sua storia, che ancora riecheggia in un presente che sembra non voler renderle giustizia.

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