Joppolo, approvato il rendiconto della gestione per l’esercizio 2016

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Approvato con i soli voti della maggioranza il rendiconto della gestione per l’esercizio 2016. La discussione del punto era stata rinviata  nella “forma di aggiornamento e continuazione della seduta” dall’ultimo civico consesso in seguito alle “denunce” dell’opposizione che evidenziava la mancata osservanza da parte della maggioranza dei termini di notifica degli atti relativi allo schema di bilancio consuntivo 2016. Durante l’ultimo consiglio, il capogruppo di minoranza, Giuseppe Dato, il solo presente nelle fila dell’opposizione, ha rimarcato, prima di abbandonare l’aula, il mancato rispetto dei termini per l’approvazione del bilancio chiedendo, per questo, lo scioglimento del civico consesso. Il sindaco Carmelo Mazza ha sottolineato come  il consiglio avrebbe aggiornato i precedenti lavori per dare la possibilità alla minoranza di approfondire il tema così da fornire il proprio concreto apporto alla discussione, “soprattutto – afferma il sindaco –  in considerazione che per il 50 per cento questo conto consuntivo appartiene a loro. Ma dobbiamo ancora una volta constatare come i consiglieri di minoranza piuttosto che confrontarsi sul rendiconto della gestione 2016 e tutelare in quest’aula gli interessi  dei  cittadini  joppolesi  fuggano per affidarsi alle denunce, alle diffide, alle richieste strampalate di scioglimento di questo consesso”. Mazza ha evidenziato che riguardo all’approvazione del bilancio il consiglio non sarebbe stato indifferente o negligente rispetto ad un obbligo di legge, anzi, i lavori dell’assise sarebbero stati aggiornati, rimanendo nei termini della diffida, soltanto per un estremo ma “inutile”  tentativo di coinvolgere la minoranza nel confronto. “Sentiamo il dovere – dichiara Mazza – di restare al nostro posto perché intendiamo portare a termine l’impegno che abbiamo assunto con il corpo elettorale prioritariamente diretto a togliere questo Ente dal pantano nel quale lo abbiamo trovato. Non accettiamo lezioni di etica politica e di moralità pubblica e privata da chi non ha alcun titolo per impartirle”.

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