Nicotera: brusco calo demografico, quasi cento abitanti in meno in un anno.

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I dati demografici pubblicati oggi dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) certificano un consistente calo demografico per la città di Nicotera.

“Secondo questi dati – commentano dal Centro Studi Nicoterese (CeSNi) – la popolazione cittadina scende in un solo anno 6290 a 6192 abitanti con una perdita secca di 98 unità. Su questo risultato incide sia il divario che si è registrato nel cosidetto “saldo naturale” tra le nascite (32 in tutto uno dei dati più bassi del decennio) e i decessi (74) che quello che si è avuto nel cosidetto “saldo migratorio” tra gli iscritti (84) e i cancellati all’anagrafe comunale (140)”.

“Bisogna tornare addirittura al lontano 1993 per trovare un dato così negativo nel bilancio demografico della nostra città – continua la nota del CeSNi – quando, in quell’anno, la città perse 126 abitanti. In assoluto quindi – da quando l’Istat fa questo tipo di rilevazioni, cioè dal 1982, il dato del 2016, è il quarto peggiore (dopo quelli del 1992, 1993 e 1990) sulle ultime trentasei annualità prese in esame. In totale, dunque, sempre dal 1982, la popolazione cittadina è diminuita di complssive 1080 unità e il dato sarebbe stato anche peggiore se, nel frattempo, non ci fosse stata un flusso immigratorio di stranieri sul territorio comunale”.

“Il dato nicoterese – fanno osservare ancora quelli del CeSNi – è il peggiore del vibonese sia in termini assoluti che nel confronto con gli altri comuni della stessa fascia di popolazione di quella della nostra città e cioè: Pizzo, Tropea, Serra San Bruno, e Mileto”.

“Inoltre c’è da sottolineare per la prima volta un dato che aggrava ulteriormente questa già difficile situazione di sofferenza demografica – si legge ancora nella nota – poichè per la prima volta dal 2003, cioè da quando l’ISTAT pubblica anche i dati relativi alla popolazione straniera residente nei vari comuni della penisola, la popolazione straniera presente sul territorio nicoterese diminuisce passando da 291 a 284 unità”.

Un quadro quindi davvero preoccupante sul quale non mancheranno di accendersi riflessioni e polemiche ma che dovrebbe comunque essere oggetto di una seria analisi.

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