Popolazione straniera in lieve calo dopo 15 anni. Lo rende noto una ricerca del Centro Studi Nicoterese (CeSni).

Nessun commento Share:

Proprio a ridosso della mostra fotografica organizzata dagli giovani operatori del servizio civile nazionale sul tema dell’accoglienza ai migranti il Centro Studi Nicoterese (CeSNi) – rende noto che la popolazione straniera ha subito nel 2016 un lieve calo, per la prima volta in quindici anni, passando da 291 a 284 unità.

“Sono trentatrè le nazionalità presenti ora in città – si legge nella nota del CeSNi – ma le comunità più presenti sono quella rumena, la polacca, la marocchina, l’ucraina e la bulgara che insieme rappresentano il 67% degli stranieri presenti in città. Quasi i due terzi di questi provengono dai paesi dell’Europa dell’Est (64%), seguiti da quelli provenienti da Africa e Medioriente (14%), Asia e oceania (13%), Americhe (6%) e Europa occidentale (3%). La stragrande maggioranza (76%) proviene da paesi di tradizione cristiana mentre solo il 23% viene da paesi di fede islamica”.

Il  Centro Studi Nicoterese (CeSNi) fa  inoltre sapere che – in base ai dati comunicati dall’ISTAT – la popolazione straniera si attesta al 4.5% di quella nicoterese in linea quindi con il dato vibonese (4.7%) e calabrese (5.2%) ma sensibilmente inefriore rispetto al dato nazionale che è dell’8.3%. Si rileva altresì che nella vicina San Ferdinando si è toccata una punta del 14.9%”.

“L’apporto demografico dei migranti alla nostra città è ormai rilevante – si legge nella nota del CeSNi tanto che senza gli stranieri la popolazione cittadina scenderebbe a 5908 abitanti. Inoltre in un paese dove l’indice di vecchiaia ha raggiunto i 184 punti va rilevato come tale indice nella popolazione straniera si abbassi a quota 45 punti. Solo il 4% degli stranieri che risiedono sul territorio comunale ha più di 65 anni contro il 22% dei nicoteresi mentre la percentuale degli stranieri giovani è superiore di tre punti al dato locale. E questo in un paese in decrescita può essere foriero di risvolti positivi”.

“Serve però – conclude la nota – una seria politica dell’accoglienza diffusa accompagnata da misure altrettanto serie che integrino queste comunità all’interno del tessuto socio-culturale della città”.

Condividi questo Articolo
Previous Article

Al via l’estate nicoterese contrassegnata da alghe, furto di acqua e parcheggi a pagamento

Next Article

Francia: alle legislative Macron ottiene una larghissima maggioranza.

You may also like