La piaga dei dei furti nelle aree archeologiche si arricchisce di un altro inquietante episodio avvenuto nel vibonese e precisamente nel parco archeologico di Mileto di recente tornato a nuova vita anche grazie alla sinergia tra comune di Mileto e alcune associazioni.
E sono stati proprio i componenti di una delle due associazioni – “Mnemosyne” – in uno dei loro sopralluoghi che vengono effettuati nel sito in questione a scoprire infatti a scoprire alcune buche nel terreno, nell’area del parco attigua ai ruderi della Cattedrale e del Palazzo vescovile, un attività che ha fatto immeditamente pensare a possibili attività clandestine di scavo.
E’ così partita una formale denuncia inoltrata al Comando nucleo tutela del patrimonio culturale, alla locale Stazione dei carabinieri, alla Soprintendenza archeologica della Calabria, al prefetto di Vibo Valentia e al Comune di Mileto.
I volontari di “Mnemosyne” quindi, nel denunciare il gravissimo fatto hanno colto l’occasione per chidere alle autorità competenti di effettuare un sopralluogo teso ada avviare un azione che possa scongiurare il ripetersi di atti da parte di questi veri e propri profanatori di antichità e di chiedere al comune anche l’accesso al materiale di video sorveglianza registrato dalle telecamere poste in diverse zone del Parco.
Sembra inoltre che negli stessi giorni si sia poi verificato un altro incidente: sembra infatti che qualcuno abbia effettuato un taglio di alberi. Da qui una seconda richiesta al comune per verificare se l’area dove è successo questo fatto ricada o meno all’interno del Parco.
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