Attentato a Barcelona…tra i morti ricordiamo gli italiani Bruno e Luca

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Pino Macino, da Pupari & Pupi

Non c’è logica, non c’è razionalità nel fanatismo religioso o ideologico. C’è solo la consapevolezza del dolore che potrà provocare …e della folle conclusione che più grande sarà quel dolore, maggiore sarà il merito accordato dal padrone delle loro illusioni.

E la messa  in conto della perdita della propria vita nel perseguimento dello scopo diventa   paradossalmente il metro per misurare  se stessi ed il motore dell’azione: è la morte – e la propria per prima ( pensiamo ai terroristi kamikaze) – la dimostrazione di una vita ben vissuta. E’  l’ideologia  e la pratica della morte , un messaggio che non chiede risposta.  Ed è un messaggio che ti viene  recapitato  senza preavviso, ovunque tu ti trovi. Le povere persone delle Ramblas di Barcellona, i nostri concittadini colpiti, i ragazzi di Parigi o di Madrid o di Roma, le vittime di Londra e quelle  delle città o dei Villaggi prossime venture  sono gli agnelli sacrificali del desiderio di morte che serpeggia nel mondo e che si arrampica voluttuosamente sulle liane della Storia.

Ogni tempo ha conosciuto il “cupio dissolvi” .Il nostro tempo amplifica questo orrore e lo rende insopportabile nelle Regioni in cui la civiltà – dopo secoli e secoli di barbarie e di violenze – ha trovato casa solida e sicura  sotto il tetto della libertà, del rispetto, della tutela di diritti, della umanità. Vogliono distruggere questa casa, difesa dai cittadini non con le armi ma con l’impegno quotidiano nel lavoro e nell’amore per la vita. Non ce la faranno .

Questo post è dedicato a Bruno  ed a Luca, alla loro vita, alle loro famiglie ed alla casa della vita che loro abitavano con noi e che noi tutti abbiamo il dovere di difendere.

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