Il messaggio dell’arcivescovo di Reggio Calabria ai fedeli in occasione dell’avvio dei festeggiamenti annuali in onore della Madonna della Consolazione. 

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L’arcivescovo di Reggio Calabria Giuseppe Morosini, ha rivolto un messaggio ai fedeli in occasione dell’avvio dei  festeggiamenti annuali in onore della Madonna della Consolazione, messaggio che proponiamo integralmente ai lettori di Mediterraneinews.it.

Carissimi.

Domani inizieranno i festeggiamenti annuali in onore della Madonna della Consolazione. Voglio raggiungere tutti con questo messaggio per vivere adeguatamente questa festa.

Vi rivolgo l’invito a interrogarci sulla valenza religiosa e civile di questa festa, che sta al centro della fede del popolo e incarna un po’ l’identità stessa della nostra città.

Come cristiani vi sollecito a celebrarla sapendo che non possiamo scindere Maria da Gesù. La fede cristiana ruota attorno al mistero di Cristo; perciò le feste di Maria e dei Santi vanno celebrate in relazione a Cristo, al suo mistero, alla sua missione e al suo Vangelo. Non possiamo, perciò, dire di onorare la Madonna e rimanere indifferenti rispetto al grave e progressivo depauperamento dei valori che accade attorno a noi.

Sono valori evangelici che hanno sorretto, finora, la nostra vita individuale, familiare e collettiva. Non possiamo riunirci, con fede, nel nome della Madre consolatrice e continuare ad organizzare, pervicacemente, la vita personale, familiare e sociale come se il Vangelo non esistesse più, anzi con la pretesa che dobbiamo ormai accettare inesorabilmente il corso che ha preso la società.

Non possiamo dichiarare che la Madonna è Patrona della nostra città, se accettiamo che la deriva morale intrapresa nella nostra città debba essere irreversibile, quasi che la Madonna, legata a Gesù e al Vangelo e che dichiariamo nostra Patrona, non avesse da dirci nulla sui valori che stiamo abbandonando.

Ancora una volta grido con tutte le mie forze: interrompiamo la separazione tra fede e vita in tutti gli aspetti della nostra esistenza. Come si può dichiarare la Madonna patrona di una città, se i valori evangelici che la Vergine incarna sono disattesi e non vengono più considerati come un orientamento per l’organizzazione del vivere comune?

Come cittadino e figlio di questa città mi riconosco culturalmente in questa festa e in tutto ciò che vi ruota attorno: vi chiedo, però, di amare di più la nostra città, ciascuno secondo le responsabilità e i doveri che ha verso di essa. Amiamo e difendiamo la natura che ci circonda, il decoro delle sue strade e monumenti, la nobiltà delle sue istituzioni, la grandezza della sua cultura, la bellezza della sua storia.

Amiamo Reggio e Reggio sarà grande. Amministriamola con rettitudine ed essa crescerà sempre più. Rispettiamola osservando la legge ed essa sarà vivibile. Facciamone la somma di tutti quei beni che noi vogliamo e desideriamo per vivere in pace e felici. E Reggio sarà un bene comune alla portata di tutti: sarà possibile realizzarlo a costo di sacrifici personali. Ci impegneremo a difendere Reggio, consapevoli che difendendo la nostra città difenderemo il nostro presente e il nostro futuro.

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