Il Procuratore di Reggio Calabria, Cafiero De Raho, non ci parla.

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Pino Macino, da Pupari & Pupi
Federico Cafiero De Rhao è il Grande Capo della Procura Reggina. Pupari e Pupi se ne è occupato nel post del 28 Luglio per segnalare la costernazione per la sua mancata promozione alla più prestigiosa sede napoletana.
Ora dobbiamo farlo ancora perchè il nobile Magistrato – sempre assistito da tardive regie patenti umbertine – ha preso a dire che rivendicava per sè una posizione di solitudine necessaria…perchè dalle nostre parti non è il caso che un Magistrato della Procura parli con qualcuno del luogo o frequenti luoghi pur pubblici come un circolo da tennis…che tutti gli uomini delle Istituzioni dovrebbero seguire un codice etico che imponga loro di non avere rapporti fuori da quelli istituzionali. Per il vero sono rimasto trasecolato ed ho tardato a prendere posizione – come mio solito – in attesa di una smentita. Macchè.
… Cafiero pensa veramente che la soluzione dei problemi della Calabria sia affidata – oltre che alla imperscrutabile Procura Reggina – ad un manipolo di monaci tibetani di vecchia osservanza, lontani dalla corruzione del mondo circostante. E che bisogna dire ? Avrà ragione ? Io penso francamente che sia un vizio periodico della Procura DDA di RC. Qualche anno fa ci pensò il dott. Alberto Cisterna – Magistrato di grande levatura – che esternò dicendo , affermando e confermando che in Calabria non c’era società civile. Rispose Aldo Alessio , sindaco di Gioia Tauro, con un pubblico manifesto, cui non sono rimasto estraneo nella stesura. Il Magistrato non rispose…ma negli anni successivi ci pensò la ” società civile” della Torre 2 ad impallinarlo per bloccargli l’ascesa ai vertici della DDA Nazionale .
Ora … Cafiero ci dice che non vuole parlare con noi, dimentico dell’insegnamento di Corrado Alvaro – che evidentemente non ha letto e spero non lo confonda con qualche membro della omonima cosca – che amava dire che i Calabresi vogliono essere parlati. Prendiamo atto che non ci vuole parlare.Non saprà mai cosa si è perduto e cosa si perde.
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