Con la Bibliocard il Sistema Bibliotecario Vibonese si fa ancora di più “comunità”. Venerdì la presentazione a Palazzo Santa Chiara.

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In una terra come la Calabria che non brilla non solo per la percentuale di lettori abituali ma anche per il numero di persone che frequentano musei e cinema o partecipano ad attività socioculturali, il Sistema Bibliotecario Vibonese rappresenta da anni un modello di centro culturale polivalente al quale si guarda con rispetto e attenzione anche in altre province e, infine, un luogo che nel corso degli ultimi 30 anni di attività, ha saputo intessere un rapporto osmotico non solo con gli utenti, ma anche con le scuole, con le associazioni, con altri enti, con i comuni, divenendo un valore aggiunto nell’offerta formativa e culturale del territorio.

I numeri del SBV sono del resto la migliore prova che quello che affermiamo sia vero: 2000 mq di locali in una location suggestiva come è il complesso Santa Chiara, una biblioteca frequentata ogni giorno da circa trecento persone, oltre 14mila utenti con un tasso di attività del 89.2%, 52000 prestiti e 5000 consultazioni all’anno. Il Polo, offre poi tutta una serie di servizi: dalla consulenza bibliografica al prestito interbibliotecario, dalla riproduzione di documenti all’accesso a internet ma non solo: l’SBV è anche “casa”: per gli artisti (ai quali offre spazi espositivi per l’organizzazione di mostre e concerti), per gli autori (dei quali presenta e promuove i libri), per le associazioni (per l’organizzazione dei loro eventi). Al SBV inoltre si tengono corsi di lingue, informatica, disegno, musica, attività per i bambini, cineforum, laboratori, senza dimenticare i grandi eventi come il Tropea Festival Leggere&Scrivere che, nell’edizione dell’anno scorso, ha richiamato 36.000 visitatori ed è ormai considerato come uno degli eventi culturali più importanti della Calabria. Al SBV fanno poi riferimento circa 160 biblioteche alle quali sono forniti servizi avanzati in campo biblioteconomico, gestionale e formativo o progetti come quello avviato nel carcere circondariale.

 

 Fin qui i numeri, perché poi c’è da considerare la “rete” di relazioni che l’SBV, in virtù delle attività fatte o ospitate, è riuscito a far fiorire in un territorio dove le criticità ambientali, la carenza di strutture di aggregazione, la frammentazione urbana e persino la stessa conformazione del territorio, costituiscono – assieme all’inefficienza della burocrazia e all’inerzia di parte della classe dirigente – ostacoli molto forti a qualunque tipo di progettualità.

Appare quindi chiaro che il SBV ha un importantissimo ruolo di collante per tutto il territorio provinciale e rappresenta un argine alla desocializzazione ed al ridimensionamento dello stesso ruolo che la cultura invece può ricoprire per lo sviluppo del territorio.

Adesso, con l’obiettivo di ampliare i servizi da offrire all’utenza e migliorare la sede stessa del SBV, avviare il progetto della “biblioteca itinerante” (Bibliobus) da un lato ma anche per sottrarsi almeno parzialmente alla dipendenza dagli enti che, per statuto, erogano delle quote al SBV stesso (che peraltro è in credito di 238.000 euro di cui solo 76mila dal comune capoluogo e 66mila dalla provincia) ha deciso di dare vita ad una vera e propria “comunità” di aderenti al polo culturale in questione e che tramite lo strumento della Bibliocard – cioè una tessera utente personalizzata – diventeranno anche donatori del SBV, con una quota minima di 10 euro annui.

L’SBV infatti, ha nei mesi scorsi tenuto un corso di Fundraising per biblioteche, in sinergia con la prestigiosa Scuola di Fundraising di Roma diretta dal prof. Massimo Coen Cagli, massima autorità italiana in materia, agendo nella consapevolezza che sono sempre più i cittadini o le imprese che suppliscono alla cronica mancanza di fondi per la cultura. Uno dei casi più emblematici al riguardo, è stata la raccolta fondi promossa dal comune di Bologna che ha raccolto 340mila euro offerti da 7mila donatori che, aggiunti ai centomila euro stanziati dal comune stesso, ha permesso la riqualificazione del Portico di san Luca, lungo 3796 metri e costruito nel 1677, oppure il caso dei 26 sponsor privati – aziende – che hanno deciso di sottoscrivere un patto con l’amministrazione comunale di Cavriago di Reggio Emilia e che, con i loro contributi finanziari, si sono impegnati a sostenere parte delle spese gestionali (250.000 euro annui) del “Multiplo”, il centro culturale polivalente di questa cittadina.

 

Le Bibliocard saranno disponibili per l’utenza già subito dopo la presentazione dell’iniziativa che darà il via ad una grande campagna che nei prossimi mesi toccherà tutto il vibonese cercando di coinvolgere non solo i singoli cittadini ma anche i comuni, le scuole, le associazioni e le imprese: presentazione che si terrà venerdì 15 settembre alle ore 18.00 presso il complesso Santa Chiara. “Attraverso la Bibliocard – ci dice il direttore Gilberto Floriani  commentando lo spirito dell’iniziativa – vogliamo consolidare il legame tra la biblioteca e gli utenti e i corpi intermedi della società del vibonese, accrescere il loro senso di appartenenza ad una comunità che promuove un progetto di crescita culturale stabile nel tempo e nel territorio. I titolari della Bibliocard avranno poi vantaggi e servizi sia all’interno che all’esterno del SBV come prestiti interbibliotecari a costo più ridotto, partecipazione gratuita ai corsi o agli eventi a pagamento del SBV stesso, gadget personalizzati e agevolazione presso strutture convenzionate come librerie e cinema”.

Narra un vecchio racconto cinese che un tale si era messo in testa di spianare due montagne venendo per questo deriso dagli abitanti del suo villaggio. Ma lui rispose calmo che ad ogni colpo di zappa le due montagne sarebbero diventate più basse e che alla fine, forse al tempo dei suoi nipoti, le due montagne non ci sarebbero state più. Quelle due montagne ci sono anche qui nel vibonese e portano i nomi di “ignoranza” e “malaffare”. Con questa bella iniziativa il SBV offre la possibilità di contribuire al livellamento di queste due montagne che opprimono le tante persone laboriose di questa terra e ne tarpano lo sviluppo, nemiche come sono della verità: e la verità e la cultura, sono le sole due cose che ci possono rendere liberi.

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