Una tromba d’aria nei pressi del Porto di Gioia Tauro.

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Una tromba d’aria ha animato il tranquillo lunedì nicoterese. Verso le 17.00 di questo pomeriggio infatti parecchi cittadini si sono accorti del fenomeno meterologico e hanno cominciato a scattare diverse fotografie e a postarle sui social network.

Il fenomeno ha avuto origine nel tratto di mare prospiciente il Porto di Gioia Tauro ma si è per fortuna disintegrata non appena ha toccato terra.

(Foto di Maria Giovanna Famà)

In meteorologia una tromba d’aria – lo ricordiamo – è un violento vortice d’aria che si origina alla base di un cumulonembo e giunge a toccare il terreno e nell’area mediterranea rappresentano il fenomeno più violento verificabile sia pure con frequenza per fortuna non elevata. Sono associati quasi sempre a temporali estremamente violenti (supercelle), possono percorrere centinaia di chilometri e generare venti molto forti.

La tromba d’aria si presenta come un “imbuto” che si protende dalla base del cumulonembo fino al terreno o alla superficie marina.  L’altezza di una tromba d’aria può variare tra i 100 e i 1000 metri, in relazione alla distanza tra suolo e base del cumulonembo. Le trombe d’aria più violente tendono a presentarsi come imbuti con confini lineari, in generale i più deboli si presentano con una forma sinuosa che si assottiglia progressivamente con l’inizio della dissipazione.

La classificazione delle trombe d’aria avviene in base alla rilevazione empirica dei danni causati secondo la Scala Fujita avanzata dal nome del professore dell’Università di Chicago che l’ha ideata nel 1971. Come per i terremoti, la suddivisione avviene per gradi di distruttività del fenomeno: debole, modesto, significativo, forte e catastrofico.

Il processo di formazione di una tromba d’aria è legato a caratteristiche atmosferiche particolari. Normalmente un fenomeno temporalesco sviluppa dei moti ventosi al suo interno più o meno rettilinei; in alcuni casi, invece, il moto ventoso che genera il cumulonembo può dar vita a vortici, ovvero alla formazione di moti circolatori all’interno e all’esterno della nube. Questi vortici, in determinate situazioni, danno origine a trombe d’aria. La nascita dei moti vorticosi può avere cause molteplici: la più comune è che la turbolenza vorticosa sia originata dal contrasto tra la corrente ascensionale e quella discendente del temporale; in questo caso le trombe d’aria generate sono di norma di debole intensità e di breve durata.

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