Floriani commenta l’inserimento del SBV tra le eccellenze culturali della Regione: “Cerchiamo di essere un incubatore di processi, che cerca di attivare energie nella comunità”.

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Come annunciato ieri – anche da noi di Mediterraneinews.it – il polo culturale del Sistema Bibliotecario Vibonese, è stata una delle sei “eccellenze” individuate nell’ambito dell’iniziativa voluta dal Presidente Oliverio che ha nominato sei calabresi illustri “Ambasciatori della Calabria 2017”, e che ora avranno il compito di “adottare” e promuovere la “mission” di alcune realtà culturali, imprenditoriali, sanitarie e sportive della nostra terra. Un riconoscimento importante per una realtà che, in un quasi trentennio di attività, ha saputo non solo espandersi ma anche e sopratutto evolversi, restando al passo con i tempi, diventando non solo luogo di studio  ma “piazza” di incontro, di scambio e di apprendimento interattivo, cioè un vero e proprio “catalizzatore urbano” capace di richiamare pubblici diversi con interessi diversi.

Prof. Floriani che effetto le ha fatto apprendere che IL SBV era stato inserito tra le sei eccellenze che nei vari settori – dall’imprenditoria alla cultura – saranno promosse da altrettanti ”ambasciatori”? 

Ho appreso  sui giornali sia la notizia della nomina degli ambasciatori della Calabria che del collegamento di ciascuno di loro con realtà calabresi virtuose, da promuovere come emblematiche di una Calabria non rassegnata e dignitosa. Ovviamente, mi ha fatto molto piacere far parte del prestigioso contesto delle altre “eccellenze” e che il nostro Polo bibliotecario potrà essere promosso da una figura di straordinario prestigio culturale e sociale quale è il Magnifico Rettore dell’Università La Sapienza, il professore Eugenio Gaudio.

In questa carrellata di “eccellenze” calabresi, il vibonese sarà rappresentato dal SBV. Che ricaduta positiva si aspetta da questo riconoscimento per lo stesso SBV ma anche per un territorio solitamente marginale come il nostro? 

Risposta difficilissima, spero ne derivi un maggiore rispetto per il nostro lavoro, per la nostra istituzione culturale e per Vibo Valentia, una città e un territorio che può offrire molto alla Calabria e in alcuni casi anche all’Italia.

Per quanto riguarda il settore culturale, la nostra regione certo non manca di poli come musei, archivi, siti archeologici e altro. Che valore assume o può assumere, per lei, che da decenni opera in questo settore, il fatto che sia stato scelto proprio un polo bibliotecario?

La Calabria ha un grandissimo patrimonio di beni e istituzioni culturali, non sempre ben gestiti e disponibili ai cittadini e ai visitatori. I poli culturali come il nostro sono stati per un decennio abbandonati al loro destino e ci è voluta tanta determinazione, nel nostro caso, perché non andasse tutto gambe all’aria, rischio non del tutto scongiurato. Devo dire che ultimamente il Governatore Oliverio ha preso atto di questa difficile situazione, manifestando l’intenzione di intervenire con tutti gli strumenti a sua disposizione.

Questo “segnale di rinnovata attenzione”  fa ben sperare per il futuro. Che strategia si potrebbe adottare nei confronti delle biblioteche calabresi e in generale per la promozione della cultura, settore peraltro strategico?

Con molta poca modestia credo che il Polo bibliotecario Vibonese possa essere considerato un esempio da replicare nel resto della Calabria. Al Presidente Oliverio in un recente incontro abbiamo chiesto di tornare a sostenere la cooperazione bibliotecaria e culturale nelle città e nei territori. Oltretutto è un settore che potrebbe offrire occasioni di lavoro a tanti bravi giovani laureati.

Il SBV, a dispetto del nome oggi e ben più di una semplice biblioteca. questo riconoscimento forse deriva anche dal fatto che in questi anni il SBV stesso si è trasformato in un polo con molteplici interessi e attività nel settore culturale? E quali nuove idee e iniziative state sviluppando o sono in incubazione?

Noi siamo una moderna biblioteca pubblica, una biblioteca sociale, una biblioteca che fa cultura guardando al futuro, una biblioteca che cerca di provare ogni giorno, nel suo funzionamento, che gli ideali di democrazia, di inclusione e di coesione sociale cui s’ispira sono reali. Cerchiamo anche di essere un incubatore di processi, che cerca di attivare energie nella comunità, di mettersi all’ascolto dei cittadini e dei loro bisogni. Per questo le nostre numerose attività, per questo il festival leggere&scrivere. Le moderne biblioteche pubbliche oggi sono questo in Europa e nel mondo progredito.

L’ambasciatore incaricato di veicolare e promuovere la mission del SBV sarà il magnifico rettore della Sapienza di Roma. Quali saranno gli scenari che si possono aprire mediante il contatto con questa che è una delle realtà universitarie più importanti d’Italia.

Mi sono per ora limitato a inviare al prof. Gaudio una mail di auguri e di ringraziamento per l’attenzione dimostrata nei nostri confronti ma sono convinto che con un testimonial come lui le biblioteche calabresi potranno progredire e di molto. Il futuro è tutto da costruire.

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