Colpo di stato dell’esercito in Zimbabwe.

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Uno degli stati africani a raggiungere l’indipendenza nel 1980, lo Zimbabwe, è da oggi sotto il controllo dell’esercito.

Additato un tempo come un esempio di democrazia e di convivenza tra la maggioranza nera della popolazione e la minoranza bianca, con un alfabetizzazione dell’85% e servizi sociali di alto livello, il paese in questione, da circa un decennio, era pian piano scivolato verso una virtuale dittatura e una spaventosa crisi economica e sociale tanto che la fonte di reddito della maggior parte dei suoi abitanti arriva oggigiorno dalle rimesse inviate da quel quinto della popolazione fuggito in Sudafrica o in Botswana.

Lo spartiacque sono le elezioni del 2000 e quelle successive del 2005 che il leader del partito da sempre al potere – Robert Mugabe, oggi 93enne, – asserisce di aver vinto e furono contestate dall’opposizione democratica. Da qui l’inizio di una feroce repressione – in cu si inserisce la demolizione di intere aree della capitale dove 700mila senza dimora sono cacciati via e che guarda caso vivevano in quelle arre dove l’opposizione stessa era radicata – e la messa a bando del regime dalla comunità internazionale con la sospensione dal Commonwealth.

Il golpe dell’esercito arriva dopo che il presidente Mugabe aveva rimosso dal potere il suo vice, Emmerson Mnangagwa, che è poi scappato all’estero e che fino a poco tempo fa era visto come suo possibile successore, un ruolo a cui invece aspirava la seconda moglie del presidente, Grace Mugabe. L’esercito ha negato che si tratti di un colpo di stato, sottolineando tramite i suoi vertici che si tratta di un operazione tesa a salvaguardare le istituzioni del paese.

Il golpe sembra non abbia incontrato resistenze. Al momento non si hanno notizie di vittime anche se le ambasciate dei paesi occidentali sono state evacuate in via precauzionale. Mugabe e sua moglie sarebbero stati presi in custodia dall’esercito ma starebbero bene anche se, secondo altre fonti di informazioni, la moglie del presidente sarebbe invece riuscita a scappare all’estero.

I militari hanno anche preso il controllo della tv e presidiano il Parlamento.

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