Migranti. Nicotera chiede lo SPRAR dopo la condanna dell’ONU sui campi di detenzione in Libia e i centri di accoglienza disumani in Italia.

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Arrivano accuse gravissime dall’Onu verso Italia e Ue per l’inumana gestione dei migranti libici. Secondo l’Alto commissario per i diritti umani Zeid Raad Al Hussein, i finanziamenti provenienti da Roma e Bruxelles per trattenere i migranti in Libia li esporrebbero alle condizioni disumane dei campi di detenzione confermate da un video-choc della Cnn, dove si vedono persone nei campi

libici vendute all’asta. Non è possibile sostenere una situazione simile e i centri di detenzione in Libia devono essere chiusi . Dall’Unione Europea si alza una flebile voce che invita a “Proteggere vite e assicurare un trattamento umano e dignitoso…in particolare dall’Italia”. Il governo italiano si è quindi difeso, ricordando che il Ministro degli Interni Minniti  dopo aver dimostrato fermezza, ha chiesto “da mesi” un maggiore impegno da parte di tutti gli attori coinvolti puntando sugli SPRAR a contenuta presenza umana, piuttosto che sui Centri di Accoglienza ad ammasso umano. Anche il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani ha reagito, parlando di situazione “assolutamente inaccettabile” e annunciando l’immediata composizione di una delegazione di eurodeputati da inviare in Libia per verificare e violazioni dei diritti umani.

Il business dei migranti è uno scandalo immane, vergognosamente tollerato sotto l’ipocrita posizione di un aiuto quando il migrante è già nel baratro dei barconi, condannato a morire in mare o a morire di stenti una volta sbarcato  in Italia per poi rimanere incastrato nei confini degli stati europei che li rifiutano, dopo aver emanato norme e leggi ciniche che umiliano e condannano il migrante, invece di salvarlo per dargli piena dignità umana, e questo vale sia se sono migranti rifugiati che scappano da guerre e violenza politica  e sia se sono i cosiddetti “migranti economici”. Due distinguo che la dicono lunga sulla considerazione della vita umana. Non è più tollerabile che una Europa che si riempie la bocca di civiltà sia caduta nell’inciviltà dell’abominio e della carneficina umana. Un migrante non ha senso salvarlo quando cade sfinito nel burrone, ma ha senso salvarlo molto prima che arrivi al ciglio del burrone. Aiutarlo a casa propria, con aiuti umanitari e sociali per uno sviluppo sostenibile in loco, nelle proprie nazioni di appartenenza. Per molto meno, su genocidi e massacri, spesso inventati o ancor peggio cinicamente alimentati, le nazioni occidentali sono andate a bombardare  quei governi e dittatori, accusati falsamente, vedi Saddam Hussein in l’Iraq di armi chimiche inesistenti o Gheddafi in Libia che teneva bene o male, un controllo del nord africa, per non parlare d’altro. L’orrore provocato oggi in Libia dall’occidente “civile” è un crimine contro l’umanità. In Libia vanno smantellate le prigioni e tutta la struttura di mercanzia della carne umana, così come la violenza sulle donne e sui bambini. Una vergogna che necessita di un chiarimento serio e veritiero, all’Onu e nella Unione Europea, dentro gli organismi deputati ai diritti umani. Chi ha illuso i migranti nel miraggio europeo e prima ancora, chi ha creato le condizioni in loco per aumentare il disagio e l’invivibilità nei paesi del nord africa e sub sahariana per farli migrare, ha colpe che vanno condannate come crimini contro l’umanità.

Hanno scaricato nelle coste italiane da anni, non esseri umani ma mercanzie umane valutabili con una diaria giornaliera da spartirsi nella filiera dei centri di accoglienza, spesso veri lager e luoghi di ricovero temporaneo per moltissimi migranti, senza speranza e senza un futuro, incastrati in un cul de sac che impedisce loro da una parte di rientrare nei paesi di origine e dall’altra di recarsi nel paese di accoglienza desiderato. Vite sprecate e perdute a cui niente e nessuno ridarà loro la dignità persa.

Quello che ormai rimane da fare per tamponare la piaga è creare centri SPRAR diffusi in ogni comune italiano con in media 20 migranti ogni 10.000 abitanti e chiudere il business dei Centri di Accoglienza lasciando operanti solo i Centri di Primo Soccorso e Accoglienza e di asilo. Sono troppi gli scandali che vedono coinvolti a tutti i livelli, i centri di accoglienza con il malaffare mafioso e spesso con commistioni politiche di corruzione e complicità. In provincia di Vibo Valentia si sono riscontrati analoghi casi e si è tentato di inserire un Centro di Accoglienza a Nicotera, prontamente denunciato da un Comitato spontaneo che ne ha messo per tempo, a fuoco, tutte le criticità. Ci si domanda perchè non si è aderito allo SPRAR anche a Nicotera, come invece hanno fatto 190 Comuni calabresi che hanno sottoscritto il 20 ottobre scorso a Taverna, (CZ) un protocollo d’intesa per aderire al sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati  (Sprar), alla presenza del Ministro degli Interni Marco Minniti, del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, dei prefetti calabresi e del Presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, dando vita ad  un sistema di accoglienza virtuoso, con regole da rispettare e cooperazione con gli enti locali per assicurare a tutti una convivenza sostenibile.

Il Governatore Oliverio ha affermato a Taverna  “Noi come Regione siamo in prima fila per raccordarci con lo Stato e con i Comuni. In questo momento storico proprio i Comuni non possono essere lasciati al loro destino. Ricordo a tutti inoltre che aderire al sistema nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati è un gesto spontaneo, democraticamente determinato dai rappresentanti delle comunità locali. Bisogna andare in questa direzione e superare i grandi centri d’accoglienza perché più si abbrutisce la condizione di vita dei rifugiati maggiore è la sensazione di insicurezza che si genera.

Il ministro Marco Minniti sempre a Taverna ha detto che  “La Calabria conferma l’approccio nazionale e una visione d’insieme ai problemi. Spesso succede nelle regioni più esposte, quelle che hanno sofferto maggiormente. Ma se oggi 190 Comuni calabresi aderiscono al nostro piano, tra cui 140 hanno già deliberato nei propri Consigli, significa che qui stiamo andando davvero oltre. Sono cifre importanti, incoraggianti per il Viminale e ci spingono ad andare avanti in questa strada imboccata con grande determinazione”

L’invito è rivolto alla Terna commissariale straordinaria del Comune di Nicotera, di aderire allo SPRAR accogliendo 18 migranti come spetta per legge, perchè Nicotera è città di accoglienza e vuole dare il proprio contributo alla Calabria nello spirito di quanto stabilito a Taverna, siglando il protocollo di intesa, seppur tardivamente, ma sempre in tempo. Un Centro di Accoglienza di 168 migranti a Nicotera, abbiamo visto da quanto correttamente documentato dal Comitato Spontaneo e pubblicato da MediterraneiNews, hanno logicamente dimostrato essere sproporzionato e sbagliato sotto tutti i punti di vista. La gara annuale di appalto vinta dall’Associazione Acuarinto con disponibilità dei locali dell’Hotel Miragolfo,  ed ancora non avviata, probabilmente, anche per le  note cause esposte dal Comitato spontaneo nato a Nicotera, lasciano ben sperare che allo scadere dell’appalto annuale, il prossimo 31.12.2017 , non si proceda più a nuovo bando ma si scelga la più sensata e consona strada dello SPRAR a Nicotera, promosso su iniziativa della Terna Commissariale, con il sostegno del mondo delle associazioni di volontariato e culturali che pullulano a Nicotera, pronte a dare il propio contributo per un aiuto  nell’integrazione ed accoglienza dei 18 migranti che verranno assegnati al richiesto SPRAR.

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