Il Governo scioglie per infiltrazioni mafiose cinque consigli comunali calabresi.

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Il Consiglio dei ministri – su proposta del Ministro degli Interni Marco Minniti – ha deciso nella riunione odierna, di sciogliere, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), per “accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata”, cinque consigli comunali calabresi.

Il più importante è sicuramente Lamezia Terme  – settantamila abitanti nel catanzarese – che aveva già subito altri due scioglimenti nel 1991 e nel 2002 ed era attualmente governata da una giunta di centrodestra con a capo il sindaco Paolo Mascaro.

Troviamo poi Cassano allo Jonio, comune cosentino di 18.000 abitanti, governato da una coalizione di centrosinistra guidata dal sindaco socialista Giovanni Papasso.

Sciolto anche il consiglio comunale di Marina di Gioiosa Jonica, centro costiero reggino di 7mila anime che era amministrato da una lista civica con a capo il sindaco Domenico Vestito.

Tra gli enti commissariati troviamo poi Isola Capo Rizzuto – noto centro turistico di 17mila anime nel crotonese – guidato da una giunta di centrodestra con a capo il sindaco Gianluca Bruno.

Infine, è stato sciolto pure il consiglio comunale di Petronà – piccolo centro di poco più di duemila anime in provincia di Catanzaro, guidato dal primo cittadino Anna Romina Muraca.

 

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