Nicotera: personale comunale quasi dimezzato negli ultimi trent’anni.

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Nel primi anni 90, con il passaggio al nuovo sistema politico – istituzionale con l’elezione diretta del sindaco, venne redatto dall’allora segretario comunale Concetta Leone, un ampio e articolato documento che illustrava la pianta organica comunale con le relative posizioni e i compiti del personale e degli uffici.

Ebbene, scorrendo le pagine di questa documentazione e confrontandola con l’attuale pianta organica comunale si nota che, in neanche un trentennio, il personale comunale, per via dei pensionamenti e dei decessi si è praticamente quasi dimezzato.

Se infatti – a quei tempi – in pianta organica vi erano 45 persone, ai quali bisogna aggiungere gli undici operatori scolastici poi passati alla competenza della Provincia e ci si lamentava che altre 23 posizioni erano scoperte, oggi il personale comunale ammonta a 28 unità (di cui uno in uscita per pensionamento ad aprile 2018) più il segretario generale e il responsabile dell’UTC Ciampa. Tre dipendenti inoltre sono part-time.

E tutte le aree sono state colpite da questo ridimensionamento: Vigilanza (-40%); Finanze e Tributi (-40%); Amministrativa (-33%); Sociale – oggi inclusa nella stessa Amministrativa – (-25%); Demografica (-40%) e Tecnica (-42%).

Insomma interi e strategici uffici sono stati falcidiati e purtroppo un pò per le finanze dell’ente e un pò per i vincoli imposti dal cosiddetto Patto di Stabilità Interno (PSI) – nato dall’esigenza di convergenza delle economie degli Stati membri della UE verso specifici parametri, comuni a tutti, e condivisi a livello europeo in seno al Patto di stabilità e crescita – non è stato possibile nel corso degli anni ricorrere al cosidetto turn-over.

Un problema di non poco conto, ad esempio, non solo per l’efficacia delle amministrazioni del futuro ma anche nell’immediato, come correttamente rilevato dalla Commissione straordinaria che amministra attualmente il nostro municipio, che nell’adottare il recente Piano comunale per la prevenzione della corruzione afferma – a pag. 4 – come “uno degli aspetti più critici del PTPCT risiede anche nell’aspetto relativo alla rotazione dei responsabili e del personale che non ha avuto applicazione data l’esiguità delle risorse umane dell’Ente”.

Ed è un problema destinato ad accentuarsi poichè sono almeni altre otto le unità – un terzo del totale – del personale che, entrato nei ranghi dell’ente, tra il 1978 e il 1980 – si appresta nel prossimo triennio a maturare la soglia degli anni e dei contributi necessari per andare in pensione.

 

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