L’ultimo appuntamento elettorale di questo 2017, negli Stati Uniti, si chiude con una nuova, inattesa e pesante sconfitta del partito repubblicano.
Al termine di una campagna elettorale locale che era stata seguita con grande attenzione tutto il paese – quello per il seggio al Senato della stato dell’Alabama – infatti Doug Jones del Partito Democratico ha vinto infatti le elezioni suppletive battendo a sorpresa il candidato del Partito Repubblicano, Roy Moore.
Il dato è rilevante in quanto: a) l’anno scorso alle presidenziali i repubblicani avevano raccolto oltre il 61% dei voti; b) dal 1976, nelle presidenziali, i repubblicani sono sempre stati il partito di maggioranza in questo stato del profondo sud – un area profondamente conservatrice tanto da essere soprannominata “bible Belt” (la fascia della Bibbia) e c) perchè con questa sconfitta i repubblicani hanno adesso un solo seggio di maggioranza in uno dei due rami del parlamento nazionale e questo rende – anche per il presidente Trump – molto più lento e difficile far passare i provvedimenti legislativi.
E nel quartier generale repubblicano è già scattato l’allarme in vista del voto del novembre 2018 quando si rinnoverà un terzo del Senato stesso e la Camera dei rappresentanti.
Jones ha ottenuto 671151 voti pari al 49.9% – mentre Moore ne ha presi 650436 – pari al 48.4%. In un anno quindi l’elettorato repubblicano si è praticamente dimezzato dato che Trump aveva ottenuto 1,318,255 voti.
E la mappa dello stato dell’Alabama oggi era molto più blu – il colore dei democratici – rispetto al passato. Da sottolineare come Jones abbia avuto un netto successo nelle arre urbane: 56% a Mobile, 72% a Montgomery, la capitale dello stato, 57% a Tuscaloosa e 68% a Birminghan mentre i repubblicani hanno vinto nelle aree rurali del nord e del sud dello stato.
Molto ha indubbiamente pesato l’immagine del candidato repubblicano – un noto estremista religioso – macchiata peraltro da uno scandalo a sfondo sessuale esploso mentre la campagna elettorale era in corso. E gli stessi vertici del partito repubblicano lo avevano scaricato a parte il presidente Trump che lo ha difeso fino all’ultimo e che stamattina però su twitter, si è pubblicamente congratulato con il democratico Jones.
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