Maierato: inaugurata l’opera “La Valigia dell’emigrante” di Antonio La Gamba

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Il 22 dicembre, alle ore 20:00 a Maierato  è stata inaugurata l’opera “La Valigia dell’emigrante” di Antonio La Gamba che adesso impreziosisce la Piazzetta su Corso Garibaldi da poco messo a nuovo dalla nuova Amministrazione guidata da Silvaggio e, per le festività natalizie, allestito con molte stelle di natale! Sponsor dell’opera – in ricordo dei cari genitori- sono Giovanni e Antonio Cugliari  della ditta “Domenico Cugliari – Made in Italy” che, insieme al Sindaco Danilo Silvaggio e l’Amministrazione tutta, hanno creduto in un progetto che fa veramente di Maierato un paese che pensa in grande, che guarda al futuro senza mai staccarsi dalle sue radici più profonde. Un simbolo che mira, non solo a tale legame, alla continua ricerca della cura dell’arredo urbano, tema su cui l’Amministrazione Comunale di Maierato lavora ormai da tempo.

Maierato è culla di diverse testimonianze di migrazione nella sua storia, migrazione verso Toronto, Buenos Aires, Australia, per ricordare alcune mete. Molti maieratani (come del resto moltissimi italiani) hanno deciso, tanto tempo fa di intraprendere un viaggio e una delle peculiarità più significative di questo viaggio verso nuove e auspicabilmente migliori condizioni di vita sta nel fatto che il paese ospitante ha permesso alla componente italiana di mantenere in vita l’identità di origine nella nuova terra d’approdo.

L’esperienza migratoria da sempre costituisce un terreno affascinante e la memoria è un elemento fondamentale del processo migratorio: il migrante che lascia la sua terra (culla per eccellenza della sua identità) per raggiungerne una nuova sente il bisogno impellente di creare un legame con la patria che si è lasciato alle spalle. Questo legame, oggi, si è concretizzato istituzionalmente in collettività che continuano ad essere sostenute e mantenute in vita da migranti di tutte le età, che hanno messo in piedi realtà in cui si respirano le vere e antiche tradizioni italiane, e questo grazie a vecchie e nuove generazioni che non rinunciano al piacere incommensurabile di ricordare le loro origini attraverso balli e cibi tipici di ogni regione.

Come dice l’artista La Gamba: “Anche se sparsi per il mondo, il cuore dei nostri emigranti, di ieri e di oggi, rimane attaccato al proprio paese, forse ancora di più di chi ci vive che delle volte, non apprezza la fortuna di essere rimasto”. Questa semplice e profonda considerazione è alla base della sua opera. La Gamba continua “Volutamente non ho rappresentato la tradizionale figura del padre che saluta la famiglia per lasciare ad ognuno la possibilità di pensare che quella valigia, appartenga al proprio fratello, amico o parente. La valigia carica e gonfia dei ricordi tenuti stretti dalle corde che lacerano l’animo perché, al di là dei tempi che cambiano, la nostalgia del proprio paese rimane anche a migliaia di chilometri di distanza. Si rimane attaccati alla piazza, al bar, agli amici, alle feste dei santi, agli odori, ai muri screpolati delle case abbandonate”. La Gamba, creando “La Valigia dell’emigrante”, decide di consegnare ai maieratani un simbolo forte che se sa un lato contribuisce a ricordare un ‘pezzo di cuore’ che ci appartiene e che è andato per cercare condizioni di vita migliori, dall’altro contribuisce a ricordare a  tutti (amministratori e cittadini) l’importanza di lavorare insieme per impedire nuove migrazioni, per incentivare i giovani a rimanere e far sì che chi è andato via possa scegliere di ritornare. La valigia nella Piazzetta dell’emigrante – come sottolinea Giovanni Cugliari – “rappresenta un monito per tutta la comunità” e attraverso “la cultura del bello”  ci ricorda l’importanza di vivere in un luogo accogliente, ricco di  valori ma anche di potenzialità, ci ricorda l’importanza di contribuire, tutti insieme, al miglioramento delle nostre comunità, affinché la valigia non sia più una costrizione.

Si ricordi che la valigia è quell’oggetto che più di ogni altro rappresenta l’attuale situazione di molte comunità del Sud Italia e che nella maggior parte dei casi rappresenta una scelta obbligata. I giovani, ma anche i meno giovani, dovrebbero emigrare per scelta, per curiosità, per la propria crescita personale e non per la mancanza di opportunità. Il viaggio, simbolicamente rappresentato da una valigia, non può e non deve essere considerato come un percorso verso mete che non ci appartengono ma, oggi più che mai, deve essere considerato come un percorso verso la nostra terra.

Ieri a Maierato si è creato un momento di ricordo ma anche di riflessione sui tanti volti dell’emigrazione: da quelli di chi oggi fugge da guerre e privazioni rischiando la vita con la speranza di un futuro migliore per sé ed i propri figli a quelli di chi tanto tempo fa è partito con la sua valigia di cartone, povera ma ricca di speranza e che mai ha spezzato il legame con la terra di origine.  Da queste consapevolezze, l’Amministrazione Comunale del sindaco Danilo Silvaggio, ha sviluppato l’idea di un premio annuale per dare vita e continuità a un progetto che è molto più ampio: ogni anno, nel mese di agosto, nelle varie comunità maieratane all’estero verrà selezionata una famiglia a cui sarà assegnato, simbolicamente, un cuore che verrà messo sulle pareti delle case in cui vivevano i propri nonni o i propri genitori di emigrare. Il progetto mira a mantenere viva la memoria e soprattutto a non spezzare, ma al contrario a rafforzare, il filo che unisce ogni emigrante alla propria terra.

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