Soverato: l’incanto e i mille volti della Perla dello Jonio.

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Soverato (Suvaràtu in calabrese) è un comune di 11.113 abitanti della provincia di Catanzaro in Calabria. È situato nella parte sud del golfo di Squillace, distante circa 30 km dal capoluogo di regione. È il terzo comune più popolato della provincia, dopo il capoluogo e Lamezia Terme. Nel 2017 la Città jonica si è aggiudicata la Bandiera Blu, l’autorevole riconoscimento europeo assegnato dalla FEE.

Soverato, incastonata come una perla, nel Golfo di Squillace sorge su una pendice collinare tra le valli dell’antico Caecinus, odierno Ancinale, e quelle del torrente Beltrame. Soverato è variamente distribuita nel territorio, è possibile distinguere tre zone contingenti, la prima sulla costa, la seconda, poco distante e leggermente distaccata dalla prima, in bassa collina e la terza, alla stessa altezza della seconda, rappresenta quel che rimane della vecchia Soverato (Soverato Vecchia). La popolazione è prevalentemente accentrata nella parte bassa della cittadina. L’area collinare abitata di Soverato prende il nome di Soverato Superiore.

Grazie al ritrovamento di piccole grotticelle in località San Nicola, che grazie a vari studi sono state riconosciute come grotte funerarie del periodo Siculo, si può dire che Soverato ha avuto origine e una storia molto antiche. Con l’arrivo dei coloni Greci sulla costa ionica, Soverato passò sotto il dominio di Skylletion, e secondo la tradizione locale il centro abitato che si andò a formare prese il nome di Poliporto. Nel periodo romano, sembra che nella marina di Soverato ci fosse un porto, ma non tutti gli studiosi sono concordi su questo punto. Comunque, sulla spiaggia in località San Nicola, sono stati ritrovati resti di basamenti di magazzini, che vengono alla luce in occasione di mareggiate. Si tratta probabilmente di depositi di olio e di cereali nell’epoca romana. Nello stesso posto, poi, furono rinvenuti i resti di un grosso dolium (recipiente in cui gli antichi conservavano il vino, il grano, o altri prodotti di uso quotidiano) e di alcune monete romane. La nascita dell’Antica “Suberatum” sul colle vicino l’attuale Soverato Superiore, risale forse al X secolo, ma si pensa che tutto avvenne nel secolo successivo, quando iniziarono le incursioni saracene e quindi il popolo aveva bisogno di un luogo protetto lontano dalla costa per vivere. Un antico manoscritto del 1096 segnala la presenza di un mulino “…In territorio Suberati”. È probabile che il nuovo villaggio sia stato fondato sulle rovine di un antico castrum romano, secondo il racconto di un manoscritto tratto dall’Archivio Marincola e datato 1570. Agli inizi del secolo XI i Normanni instaurarono le contee feudali. Soverato appartenne forse al feudo di Squillace, assegnata prima a Guglielmo e poi a Ruggiero il Normanno: era infatti l’unica “Universitas” della zona, cioè un Comune con personalità giuridica e autonomia amministrativa, mentre gli altri centri erano casali; tra questi, anche Petrizzi e Argusto appartenevano alla sua giurisdizione. Durante il periodo svevo iniziato verso il 1194, si hanno notizie più dettagliate sui vari feudatari di Soverato; nel 1213 infatti, il paese fu ceduto in feudo a Ferdinando Passalacqua, capostipite di una famiglia che regnò fino all’avvento degli Angioini (1266). Nel 1271 Soverato passò dalla famiglia Passalacqua ai De Monfort, feudatari anche della vicina Squillace; negli anni a seguire si verificò un vorticoso avvicendarsi di vari feudatari, legati ora agli Angioini ora agli Aragonesi. Verso la fine del 1200, ai De Monfort subentrò Giacomo Castrocucco; dopo un breve periodo sotto l’egida della Baronia di Mileto, nel 1317 il paese appartenne al casato dei Marzano; nel 1436 questi lo concessero alla famiglia Passalacqua, che dopo oltre due secoli ne riotteneva il possesso.Il 1443 segnò l’avvento del dominio Aragonese; per alcuni anni Soverato, come molti centri calabresi, fu Comune demaniale. Nel 1483 passò a Federico d’Aragona. A partire da questa data si hanno notizie abbastanza precise circa l’ampiezza della popolazione, numerata per fuochi, ovvero per nuclei familiari. Nel 1494 Soverato fu donata in dote dal padre Alfonso II, nuovo re di Napoli, alla figlia Sancia d’Aragona, andata in sposa a Goffredo Borgia; a quel tempo il paese faceva parte del Principato di Squillace. I Borgia lo mantennero fino al 1517. Attorno al 1510 padre Francesco Marini da Zumpano fondò il monastero della Pietà (oggi territorio di Petrizzi), che divenne centro della riforma Agostiniana propugnata dallo stesso Marini. A lui si deve anche la presenza della Deposizione marmorea, detta Pietà, scolpita a Palermo nel 1521 da Antonello Gagini, oggi conservata nella chiesa matrice della città.

Intorno alla seconda metà del 1500, per porre rimedio alle frequenti incursioni saracene, Carlo V, re di Napoli, ordinò la costruzione di torre costiere a protezione dei centri abitati; tre di queste erano situate nel territorio di Soverato: la Finibus Terrae a Montauro, la Santa Maria di Poliporto, più nota come torre di Galilea o torre di Carlo V, sullo sperone di Spina Santa (l’attuale Panoramica di Soverato), e la torre Ravaschiera, nel territorio di Satriano. Durante questo secolo Soverato era arrivata alla sua massima espansione territoriale. Il 10 settembre 1594 Scipione Cicala, pirata Turco di origini Siciliane, arrivò con novanta galere, risalì il fiume fin sotto le mura del paese e lo attacco spietatamente bruciando case, uccidendo abitanti e depredando beni. Dopo oltre un secolo di possesso ininterrotto, i Borgia cedettero il feudo di Soverato; così, dai primi del 1600 e per circa un trentennio il paese passò nelle mani di vari feudatari. Nel 1607 Soverato appartenne agli Scoglio, un’agiata famiglia di mercanti che risiedevano a Catanzaro; nel 1610 per la prima volta il feudo passò ai Marincola, di origine Aragonese, che nel 1625 lo cedettero ai Loffredo; nel 1629 il paese fu dato alla famiglia Falco; i Marincola lo riacquistarono nel 1634, e lo mantennero fino al XIX secolo. Questo periodo fu segnato da una serie di forti terremoti, tra i quali quelli del 1627 e dell’28 marzo e 8 giugno1638, e soprattutto quello del 1659, che misero a dura prova la sopravvivenza del piccolo villaggio. Il 28 marzo del 1783 un violento terremoto scosse l’intera Calabria, sin dalla notte violente scosse che a volte durarono anche più di due minuti rasero al suolo interi paesi, tra cui Soverato. Finita la costruzione del nuovo paese Soverato continuò ad espandersi ritornando anche sulla costa dove già nel XVIII secolo esisteva una piccola comunità di pescatori. Quest’area abitata dai pescatori, l’attuale Soverato Marina, risultava nei libri parrocchiali già dal ‘600 come Santa Maria di Poliporto o “Paleporto”. Nel 1947, già piegata dal dopoguerra, fu scossa da un violento terremoto (con epicentro a Satriano) che rase quasi al suolo i paesi limitrofi, ma arreco non ingenti danni alla cittadina che riusci a superare in poco tempo. Fino a metà del XX secolo Soverato vide lo sviluppo di varie attività commerciali e piccole industrie nonché la nascita di campeggi e hotel, e quindi un incremento turistico, che le valse il nome di “Perla dello Ionio”. Lo sviluppo di Soverato avvenne dal 1875 in poi, quando venne costruita la ferrovia della linea Taranto-Reggio Calabria e gli amministratori dell’epoca decisero di trasferire, nel 1881, la sede municipale da Soverato (Superiore) alla Marina.

Soverato può vantare numerosi personaggi ma il genius loci è sicuramente Vincenzo Guarna, studioso di Montale, per decenni professore di lettere e quindi preside nelle scuole superiori di Soverato. Autore di un saggio pubblicato in “Misure critiche“, laureatosi con la lode in Lettere Classiche nell’anno accademico 1957-58, accompagnò l’insegnamento, di grande efficacia didattica e straordinariamente affascinante, e l’esercizio di Capo d’Istituto colla coltivazione discontinua della scrittura poetica e saggistica, come documentano alcuni scritti pubblicati che ha lasciato come la Poesia “Elegia al padre” pubblicata la prima volta in “Galleria” con nota critica di Antonio Barbuto, già Professore all’Università la Sapienza di Roma – facoltà di lettere.

Tra i vari luoghi e monumenti di interesse di Soverato non può mancare una visita alla chiesa matrice di Maria Santissima Addolorata, la più antica chiesa del comune di Soverato. A seguito del disastroso terremoto del 1783 che distrusse l’antico borgo fortificato oggi chiamato Soverato Vecchia (o antica), gli abitanti di Soverato decisero di stabilirsi sulla collina antistante all’ormai distrutto centro abitato. Una dei primi edifici a essere costruiti fu la chiesa, che, una volta terminata, venne consacrata a Maria della Pietà, in memoria dell’antica chiesa matrice dell’antico borgo. Dai primi anni del XX secolo circa, la chiesa iniziava a risultare come “Chiesa di Maria SS dei Sette Dolori” e in seguito come “Chiesa arcipretale di Maria SS Addolorata” (notizie conosciute in seguito ai bolli ufficiali della parrocchia). La chiesa subì un primo restauro, dopo più di cento anni, nel 1891, come riporta una targa all’interno di una navata, che cambiò la struttura interna della chiesa e una seconda nel 1984-85 con aggiunta di decorazione a opera del prof. Saverio Presta. La facciata richiama le costruzioni delle chiese del periodo neoclassico: la parte superiore presenta un timpano e sotto di esso una trabeazione. presenta nella parte inferiore 5 false colonne rettangolari e un portone con tre gradini. Originariamente la chiesa presentava una singola navata a cui è stata aggiunta nel XX secolo una seconda tra campanile e sagrestia, e il tetto a capriate in legno coperto in seguito dal soffitto a cassettoni. Nella navata principale sono presenti 7 edicole con all’interno i Santi Francesco da Paola, S. Giuseppe, S. Rocco, S. Alfonso, S. Giovanni Battista, S. Rita e S. Antonio e sopra l’altare l’edicola con la statua della Patrona della città Maria SS Addolorata (XVIII sec.). Nella navata laterale è presente l’altare del Sacro Cuore di Gesù, la cappella della Pietà e un Crocifisso Ligneo del XVII sec. Sono presenti anche una pala policroma dell’antico altare (demolito nel ’70), datata 1740, proveniente da una delle chiese di Soverato Vecchia e una fonte Battesimale in pietra proveniente dalla chiesa matrice dell’antico borgo fortificato. Tra le altre opere è possibile ammirare l’Ecce Homo: bassorilievo del Gagini raffigurante Cristo risorto con un angelo e gli strumenti della Passione.

Tra gli altri luoghi di interesse troviamo la Chiesa di Sant’Antonio di Padova presso l’omonimo istituto salesiano fondata nel 1908 dal beato Michele Rua fu progettata dall’ingegnere Salvatore Sciuto Patti (Catania, 1877 – Bologna, 1926) in stile neogotico; l’istituto dei salesiani fu progettato dall’ingegnere Alberto Bedarida (Mondovì, 1890 – Pentone, 1933) in stile razionalista; Il sito archeologico di “Soverato Vecchia”; le Rovine di Poliporto: rovine presumibilmente di un porto di età greco-romana in località “San Nicola”; le tombe Sicule e la leggendaria torre di Carlo V o Turrazzo, è una torre di avvistamento eretta tra la fine del secolo XVI e i primi del seguente, per la difesa del Regno contro le invasioni dei Turchi.

Tra gli eventi legati alla religione e al folklore locale troviamo: il Carnevale di Soverato; i riti legati alla settimana santa, in particolare la presa di Cristo all’orto,a Cumprunta a Soverato Superiore e il Martedì di Galilea; la Fiera della Galilea, storica fiera – lunedì e martedì dopo Pasqua; la Fiera di S. Anna, alla fine del mese di luglio; la Festa di Maria SS di Porto Salvo, protettrice dei marinai soveratesi – 2ª domenica di agosto; la Festa patronale Maria SS Addolorata a Soverato Superiore – 3ª domenica di settembre; la Sagra delle Melanzane in Soverato Superiore – 3ª domenica di settembre.

Il turismo rappresenta la principale fonte dell’economia soveratese. Durante il periodo estivo, la popolazione aumenta notevolmente, si registra la presenza di un elevato numero di turisti concentrati soprattutto nel mese di agosto, per frequentare il famoso lungomare di Soverato, località intrisa di strutture turistiche. A Soverato la nautica ha un importante indotto e tradizione socio economica. Sede anche di diversi depositi nautici, principalmente per piccole imbarcazioni da diporto, nonché di un importante Caniere Nautico italiano in crescita ed espansione nonostante la crisi del settore: la Ranieri International. Sono presenti inoltre diverse scuole secondarie superiori, frequentate da molti studenti del comprensorio, che si spostano durante l’anno nella cittadina jonica per completare gli studi dopo il conseguimento della licenza media. Soverato è famosa inoltre per la pesca dei giovani esemplari di tonno ed è dotata di un moderno teatro comunale, di un acquario mediterraneo e di un giardino botanico.

 

 

 

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