Inaugurata da Oliverio a Rende la mostra per il centenario dell’artista Mimmo Rotella.

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Si sono aperte ieri – con la mostra “Rotella VS Dada” al Maon di Rende – le celebrazioni per il Centenario della nascita di uno dei più grandi artisti italiani del Novecento ed illustre calabrese.

La mostra è stata curata dal noto critico d’arte, Tonino Sicoli ed è stata inaugurata dal presidente della Regione Mario Oliverio.

“L’evento – si apprende da una nota dell’ufficio stampa della Regione Calabria – rientra fra i progetti PEC 2014-2020 della Regione Calabria.

Mimmo Rotella – lo ricordiamo nacque a Catanzaro, il 7 ottobre 1918 da una famiglia della media borghesia, dopo aver ottenuto il diploma nel 1940, nel 1941 è chiamato alle armi. Nel 1943 lascia l’esercito e l’anno successivo ottiene il diploma di maturità artistica a Napoli. Tra il 1944 e il 1945 insegna disegno e calligrafia a Catanzaro. Nel 1945 si trasferisce a Roma dove frequenta la giovane avanguardia costituita dagli esponenti del Gruppo Forma 1 (Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Giulio Turcato). Dopo gli inizi figurativi e le prime sperimentazioni, inizia a dipingere quadri astratto-geometrici ispirati alle opere di Vasilij Kandinskij e Piet Mondrian. Nel 1947 partecipa alle prime esposizioni nell’ambito dell’Art Club.

Nel febbraio 1951 partecipa alla mostra “Arte astratta e concreta in Italia – 1951” organizzata da Palma Bucarelli e Giulio Carlo Argan alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma; il mese successivo, è impegnato nella sua prima personale alla galleria Chiurazzi di via del Babuino. Nel 1952 realizza la seconda personale alla William Rockhill Nelson Gallery of Artdi Kansas City e porta a compimento un pannello murale sul tema dell’astronomia presso il dipartimento di Fisica e Geologia dell’università. Per l’Università di Harvard compie una performance di poesia epistaltica. In autunno torna a Roma, dedicandosi alla produzione fonetica.

Nel 1955, a Roma, nella mostra “I Sette pittori sul Tevere a Ponte Santangelo”, invitato da Emilio Villa, espone per la prima volta il ‘manifesto lacerato’. In quegli anni si serve anche dei retro dei manifesti, ricavandone delle opere astratte denominate retro d’affiches. Nel 1960 aderisce al Nouveau Réalisme (anche se non ne firma il manifesto), del quale è teorico Pierre Restanye che riunisce, fra gli altri, Yves Klein, Spoerri, Tinguely, César, Arman, Christo e Niki de Saint Phalle. Al gruppo prendono parte anche i francesi Hains, Dufrêne e Villeglé, che operano con la tecnica del décollage negli stessi anni. Alla fine del 1967 si trasferisce a New York, ospite degli amici Christo e Jeanne-Claude: in questo frangente conosce Andy Warhol. Il critico Lawrence Alloway lo invita a tenere una conferenza sulla sua pratica artistica presso la School of Visual Arts. Rotella in questo periodo vive al Chelsea Hotel, dove frequenta artisti come Claes Oldenburg, Robert Indiana, Roy Lichtenstein. Tornato a Parigialla fine del 1968, continua la sua attività espositiva. Nel 1980 lascia definitivamente Parigi per stabilirsi a Milano. Nel capoluogo lombardo elabora i blanks o “coperture”: manifesti pubblicitari azzerati, ricoperti da fogli monocromi, come avviene per la pubblicità scaduta.

Riceve nel 1992 dal Ministro della Cultura francese, Jack Lang, il titolo di Officiel des arts et des Lettres. Nel 2004 Rotella riceve la laurea honoris causa in Architettura all’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e il registra Mimmo Calopresti gira un documentario su di lui, dal titolo L’ora della lucertola. Il 18 marzo 2005 apre la Casa della Memoria a Catanzaro: la sua casa natale è riadattata a casa-museo dall’architetto Marcello Sestito. Ancora in piena attività, si spegne a Milano l’8 gennaio 2006 all’età di 88 anni.

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