Premio Berto, il 16 giugno a Ricadi la cerimonia conclusiva della XXVI edizione

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giuseppe berto
giuseppe berto
giuseppe berto

Il premio letterario nazionale “Giuseppe Berto” torna in Calabria ed il prossimo 16 giugno, a Ricadi, la giuria presieduta da Antonio D’Orrico incoronerà il vincitore della XXVI edizione. Potranno contendersi l’ambito riconoscimento gli autori di opere prime scritte in lingua italiana e messe in distribuzione tra il 1° giugno 2017 ed il 30 aprile 2018. Nell’organizzazione dell’intera manifestazione giocheranno un ruolo importante l’associazione culturale intitolata allo scrittore moglianese e della quale fanno parte la moglie Emanuela e la figlia Antonia, nonché le Regioni Veneto e Calabria, i Comuni di Ricadi e Mogliano Veneto e lo sponsor principale Colorificio San Marco. Al Premio non saranno ammessi rifacimenti, riedizioni o traduzioni, ma solo le opere prime oppure le prime raccolte di racconti al loro primo appuntamento editoriale. Il compito di iscrivere le opere a concorso è riservato agli editori che dovranno farle pervenire alla giuria entro il prossimo 30 aprile. Non cambia l’importo in denaro destinato al vincitore.

premio berto 2016
premio berto 2016

Anche la XXVI edizione, infatti, mette in premio la somma di 5mila euro. Ma non è certo questo l’aspetto più significativo. Per chi esordisce nel panorama letterario italiano un’eventuale vittoria conta molto. Il “Berto”, infatti, è diventato un trampolino di lancio di primaria importanza e la sua storia è fatta soprattutto di luci. Gli scrittori esordienti, dopo aver trionfato a Mogliano Veneto o a Ricadi, nella maggior parte dei casi, hanno proseguito la loro attività conquistando crescente popolarità sino ad affermarsi come autori di spicco della letteratura contemporanea. Oggi Paola Capriolo (La Grande Eulalia, 1988), Michele Mari (Di bestia in bestia, 1989), Luca Doninelli (I due fratelli, 1990), Paolo Maurensig (La variante di Luneburg, 1993), Francesco Piccolo (Storie di primogeniti e figli unici, 1997), Elena Stancanelli (Benzina, 1999), Giuseppe Lupo (L’americano di Celenne, 2001), Antonia Arslan (La masseria delle allodole, 2004) e Francesco Pecoraro (Dove credi di andare, 2007), sono autori con un loro spazio e con un buon indice di gradimento.

capo vaticano
capo vaticano

Ma c’è di più. La manifestazione culturale calabro-veneta sta avvicinando sempre di più le due regioni amate da Berto. Fa da ponte tra Nord e Sud, tra Calabria e Veneto. Non a caso sono sempre più numerosi i cittadini ricadesi e moglianesi, che non solo in occasione del Premio, ma durante tutto l’anno si muovono in entrambe le direzioni per meglio conoscere i mondi di Berto. Nelle ultime edizioni il numero delle opere partecipanti al concorso è progressivamente lievitato sino ad attestarsi attorno ai cento romanzi. A selezionare i testi ci sarà una giuria che, oltre a confermare come presidente Antonio d’Orrico, critico e giornalista del Corriere della Sera, sarà composta anche da Cristina Benussi (Università di Trieste), Giuseppe Lupo (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Laura Pariani (scrittrice) e Stefano Salis (critico e giornalista del Sole 24 ore).

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