Strada provinciale 23, una petizione per far riaprire la strada chiusa da novembre… con i fondi rimasti dell’incompiuta galleria

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La strada provinciale 23 da più di quattro mesi è chiusa al traffico nel tratto Joppolo-Coccorino per la caduta di alcuni massi sulla carreggiata dal costone sovrastante e, così, 200 cittadini scrivono al prefetto Guido Niolò Longo per protestare.

“Chiediamo – affermano gli esasperati abitanti del comune tirrenico – un intervento presso l’amministrazione provinciale e la Regione Calabria affinchè questi Enti si adoperino ad aprire la Sp. 23 dopo averla messa definitivamente in sicurezza nel tratto Joppolo-Coccorino utilizzando anche le risorse finanziarie, rimaste, dell’Accordo di programma quadro 14 del 29 luglio 2002”.

In effetti, per la messa in sicurezza della provinciale, proprio nel tratto critico, fu progettata dalla Provincia, alcuni anni fa, la costruzione di una galleria lunga circa 800 metri con i fondi dell’Accordo tra Ente Provincia e Regione. I lavori per la sua realizzazione iniziarono a marzo 2010, ma furono sospesi dalla Provincia a febbraio 2011 e mai più ripresi. E’ lecito, quindi, chiedersi che fine abbiano fatto i fondi destinati per la realizzazione di un’opera mai più costruita.

La petizione presentata dai cittadini segue l’inascoltata presa di posizione del consiglio comunale che ad inizio febbraio aveva adottato, all’unanimità, una deliberazione per denunciare la grave situazione dell’arteria chiusa al traffico a causa dell’ennesima frana, dal 10 novembre 2017 con ordinanza 9 emessa dal responsabile del settore V dell’amministrazione provinciale che, però, ad oggi, non ha adottato nessuna determinazione ufficiale.

La strada che fa parte dell’asse viario che collega, in tempi brevi, i comuni della costa vibonese con il porto di Gioia Tauro e la provincia di Reggio Calabria, nonché, luogo di passaggio di parte del flusso turistico della “Costa degli dei”, è stata negli anni interessata da atavici fenomeni franosi e di caduta massi non adeguatamente attenzionati e malgrado, nel tempo, siano stati eseguiti lavori di consolidamento ha continuato ad essere ripetutamente chiusa.

“I lavoratori, gli studenti e gli altri pendolari della costa vibonese – dichiarano i firmatari della petizione – che ogni giorno devono raggiungere la scuola, il loro posto di lavoro o l’ospedale che si trovano sull’asse viario della provinciale 23, per la chiusura, ancora una volta subiscono disagi e danni economici, perché per spostarsi devono percorrere un tragitto più lungo rispetto a quello dell’arteria interdetta al traffico”.

In effetti, il 118, quale servizio sanitario, per raggiungere Nicotera, Limbadi, Joppolo, a causa della chiusura della strada deve seguire percorsi più lunghi che potrebbero ritardare gli interventi emergenziali propri del predetto servizio. Inoltre, gli studenti della frazione Coccorino obbligati a frequentare le scuole primaria e media a Joppolo capoluogo, per arrivarci devono percorrere sullo scuolabus, giornalmente, circa 25 chilometri, rispetto agli otto che percorrevano quando la 23 era aperta al traffico. Così come i cittadini della frazione Coccorino per il disbrigo di pratiche comunali nella sede municipale di Joppolo, a causa dell’interruzione, subiscono, ancora una volta, gli stessi disagi. Anche le piccole attività commerciali del comune tirrenico sarebbero entrati ancora di più in crisi dopo la chiusura della provinciale.

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