Silipo (Casa comerci) al Vinitaly 2018: “Il vino, arte della natura e natura nell’arte”

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Vinitaly è un Salone Internazionale del vino e dei distillati, che si tiene a Verona dal 1967, con cadenza annuale. Vinitaly si estende per oltre 95 000 m², conta più di 4 000 espositori l’anno e registra circa 150 000 visitatori per edizione. Il salone raccoglie produttori, importatori, distributori, ristoratori, tecnici, giornalisti e opinion leader. Ogni anno ospita oltre cinquanta degustazioni tematiche di vini italiani e stranieri e propone un programma convegnistico che affronta le principali tematiche legate alla domanda ed offerta del mercato del vino, le analisi sono condotte dell’Osservatori di Vinitaly Studi&Ricerche. Oltre alle aree espositive dedicate ai produttori di vino, il salone si compone di workshop, buyers club ed aree espositive speciali per promuovere il Made in Italy e far conoscere sul mercato le aziende emergenti.

La Calabria – terra di vini gustosi e pregiati – vi ha ovviamente partecipato e i numeri fanno già parlare i media di un grande successo: oltre venticinquemila visitatori in quattro giorni, 1.200 incontri tra produttori e buyer italiani e stranieri, sette degustazioni di vini e due di prodotti tipici, sei show cooking e un laboratorio sull’olio.  Tra le aziende presenti non poteva mancare “Casa Comerci”, sita a Nicotera nel vibonese, (città della Dieta Mediterranea) che già da tempo si è guadagnata un posto di tutto rispetto nel panorama enologico regionale, coniugando innovazione e tradizione. Abbiamo pertanto rivolto alcune domande all’ideatore di “Casa Comerci”, l’avv. Domenico Silipo, propio in merito alla kermesse veronese.

Avv. Silipo, che significato ha assunto questa edizione di Vinitaly e perché una tale kermesse assume così tanto valore per il comparto enologico nazionale?

Il Vinitaly ha assunto, sempre di più, la funzione di “vetrina” del comparto enologico nazionale con visibilità verso il mondo intero, nel quale vi è la possibilità di visitare in un unico momento le espressioni significative della enologia nazionale. Devo aggiungere, tuttavia, che anche altre manifestazioni, sia pure a partecipazione più ridotta, si vanno affermando per dare visibilità ai vini naturali e biologici.

Come è stata a suo parere la presenza dei vini calabresi, quest’anno, al Vinitaly?

Già da qualche anno la Regione Calabria si preoccupa di favorire la presenza di produttori della Regione, che ha raggruppato sotto l’egida dl “Rosso Calabria”; ci si augura che questo sia il presupposto per una azione diretta a favorire il contatto tra gli operatori interessati e il “territorio calabrese”, al fine di apprezzare le innumerevoli peculiarità della regione.

Che importanza ha il settore enologico per l’economia calabrese?

Può essere il settore che fa da “traino” per la conoscenza del territorio, con innumerevoli e favorevoli ricadute, anche sul piano del turismo enogastronomico.

Come si può incrementare la presenza del vino calabrese sui mercati italiani ed esteri?

Favorendo la conoscenza del territorio, in tutte le sue espressioni, che possono essere esempio di una sinergia virtuosa.

Quest’anno la partecipazione della Regione Calabria a Vinitaly ha puntato su appuntamenti che coniugassero i vini locali alla cultura calabrese. Ne è un esempio la giornata su Mattei Preti. Quale è stata la sua impressione su questa forma di “contaminazione culturale”?

Quella su Mattia Preti non è stata la sola; il giorno dopo Giampaolo Gravina ha condotto un laboratorio sperimentale tracciato da pagine di grandi scrittori calabresi e musica folk/autoctona. La “contaminazione culturale” è reciproca, in quanto il vino è espressione di cultura e di esperienza; cultura, innanzitutto, del saper fare per interpretare – nel modo migliore – le risorse del territorio nella loro espressione più genuina. In entrambi i casi il Libìci 2012 di Casa Comerci, il rosso di eccellenza, prodotto con il Magliocco Canino in purezza, ha accompagnato la purezza del quadro di Mattia Preti e l’espressione degli scrittori calabresi.

Lei è andato a Vinitaly in rappresentanza della sua azienda “Casa Comerci”. Ci dica quali prodotti e quali novità avete presentato a Vinitaly 2018?

Insieme alle nostre tradizionali produzioni che, come ebbe ad osservare il famoso giornalista Gianni Mura, non “hanno l’assillo della fretta” e rispondono con i loro aromi, i loro profumi e il gusto intenso alle esigenze dei consumatori più esigenti, abbiamo fatto conoscenza con le nuove annate, oltre al Refulu e il Granatu 2017, il Libìci 2012, tutti vini di grande temperamento e presenza.

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