Castrovillari: Importante riconoscimento al Direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, prof. Gilberto Floriani.

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Sabato scorso a Castrovillari il Kiwanis club – sodalizio internazionale da sempre attivo anche nella nostra regione con cinque club (Vibo Valentia, Castrovillari, Bagnara Calabra, Corigliano e Cosenza), ha assegnato un importante riconoscimento al prof. Gilberto Floriani per l’importante lavoro portato avanti in questi anni in veste di direttore del polo culturale di eccellenza del Sistema Bibliotecario Vibonese e con il Festival “Leggere&Scrivere.

Il Kiwanis international – lo ricordiamo – nacque nel dicembre 1914, quando Allen S. Browne e Joseph G. Prance riunirono un gruppo di amici e fondarono a Detroit nel Michigan il primo club degli Stati Uniti d’America, ufficialmente registrato al tribunale di tale città il 21 gennaio 1915. L’anno dopo, nel 1916, si tenne  a Cleveland, il primo congresso con i delegati di sedici club nel quale furono poste le basi per una organizzazione internazionale e in tale occasione, su suggerimento dello storiografo Burton, venne adottato all’unanimità per l’associazione il nome di “KIWANIS”, termine contratto da una frase dell’idioma della tribù indo-americana degli Okipei, “Nun-Kee-Wan-Nis”, il cui significato può condensarsi in “Conoscersi meglio”. Nel 1920 al Congresso di Portland, nell’Oregon, infine, su proposta del direttore della rivista del Kiwanis, Roe Fulkerson, venne adottato il motto ufficiale “WE BUILD” (Noi Costruiamo).

Un motto che effettivamente sembra fatto apposta per un personaggio come Gilberto Floriani che non è certo ascrivibile alla figura dell’intellettuale “eremitico”, chiuso nella sua autoreferenzialità, come purtroppo se ne vedono tanti in giro ma una persona che riuscendo a capire che fare cultura oggi significa sopratutto saper condividere – sogni, emozioni, progetti – ha usato il suo alto spessore culturale per costruire e lasciare qualcosa del suo passaggio su un territorio difficilissimo come quello vibonese.

E questo “qualcosa” è per l’appunto il Sistema Bibliotecario vibonese (SBV) che negli anni è diventato un punto di riferimento per tutte le biblioteche della Calabria. Allocato presso il complesso Santa Chiara, accoglie nei suoi 2000 mq di superfice, ogni giorno, circa trecento persone, oltre 14mila utenti, fornendo 52000 prestiti e 5000 consultazioni all’anno. Un Polo che offre poi tutta una serie di servizi: dalla consulenza bibliografica al prestito interbibliotecario, dalla riproduzione di documenti all’accesso a internet ma non solo poichè l’SBV stesso è anche “casa”: per gli artisti (ai quali offre spazi espositivi per l’organizzazione di mostre e concerti), per gli autori (dei quali presenta e promuove i libri), per le associazioni (per l’organizzazione dei loro eventi). Al SBV inoltre si tengono corsi di lingue, informatica, disegno, musica, attività per i bambini, cineforum, laboratori, senza dimenticare i grandi eventi come il Tropea Festival Leggere&Scrivere che, nell’edizione dell’anno scorso, ha richiamato 36.000 visitatori ed è ormai considerato come uno degli eventi culturali più importanti della Calabria. Al SBV fanno poi riferimento circa 160 biblioteche alle quali sono forniti servizi avanzati in campo biblioteconomico, gestionale e formativo o progetti come quello avviato nel carcere circondarialeUn polo culturale che grazie alla “rete” di relazioni che Floriani e i suoi collaboratori, in gran parte giovani, è riuscito a far fiorire,  ha un importantissimo ruolo di collante per tutto il territorio provinciale e rappresenta un argine alla desocializzazione ed al ridimensionamento dello stesso ruolo che la cultura invece può ricoprire per lo sviluppo del territorio vibonese stesso e non solo.

Gilberto Floriani – che sulla sua pagina Facebook (sulla quale intrattiene vivacissimi scambi con i suoi numerosissimi amici lanciando sempre intelligenti provocazioni) si definisce “agnostico, europeista, illuminista, bibliotecario, padre, marito, nostalgico delle sue origini venete” – è nato nel 1948 e si è laureato in Scoenze statistiche nel 1974 all’Università di Padova. Tutta la sua carriera professionale sin dagli esordi come operatore culturale dell’UNLA al Centro di Servizi culturali di Nardò nel leccese, si è svolta all’insegna del suo grande amore, la lettura: Dal 1975 al 1988 é stato Direttore del Centro di Servizi culturali di Vibo valentia e dal 1983 al 1986 è stato anche Direttore della biblioteca della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catanzaro. Dal 1988, dirige il Sistema Bibliotecario vibonese di cui quest’anno ricorre quindi il trentennale della fondazione. Dal 2001 è anche componente del Consiglio di amministrazione del Centro per la Lettura del Ministero dei Beni e delle Attività culturali (Mibact). Ha ricoperto anche incarichi di consulenza al Consiglio regionale della Calabria e dal 2008 è Responsabile del Polo regionale SBN-RCA. Dal 2001 è componente della commissione nazionale delle biblioteche pubbliche (AIB) e dal 2012 Direttore del Polo regionale sulle politiche pubbliche sulla lettura. Da sempre molto attento alla politica, è stato consigliere comunale indipendente e assessore alla cultura del comune di Vibo valentia, nel 1993.

È un riconoscimento collettivo all’intero gruppo di operatori del Sistema Bibliotecario – ha dichiarato lo stesso Floriani sui social commentato il premio ricevuto – che con grande entusiasmo e spirito di sacrificio hanno costruito quella che molti considerano una bella realtà vibonese. E sono felice di aver condiviso questa esperienza con altre persone eccezionali che si sono contraddistinti nei loro settori di attività: giustizia, medicina e comunicazione. Un sentito ringraziamento – ha concluso – a tutti gli amici del Kwanis di Vibo Valentia che hanno avanzato la mia candidatura e un pensiero affettuoso alla memoria dell’illustre concittadino Franco Mignolo cui il premio è intitolato”.

 

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