Sp 23, comitato Strada del mare: “o si apre o andremo avanti ad oltranza”

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“Dopo i necessari interventi da attivare al più presto sulla provinciale 23, chiediamo la riapertura dell’arteria, ad ore, solo di giorno, regolamentata con i semafori, in qualsiasi modo, ma la strada va immediatamente ripristinata e riaperta”.

E’ quanto chiede Giovanni Capua del comitato di cittadini “Strada del mare” costituitosi in questi giorni per risollevare le sorti dell’importantissima arteria chiusa al traffico da novembre. Ma, dopo circa sei mesi, nulla è cambiato sulla carreggiata, i massi caduti dal costone sovrastante sono ancora lì, come le buche create dagli enormi scogli.

Il sopralluogo di Provincia e Regione

Nessuno si è attivato per ripulire il tratto Joppolo-Coccorino. La provinciale 23, collegamento stradale strategico della “Costa degli Dei”, oggi è abbandonata a se stessa dalle varie istituzioni che, a parte il sopralluogo effettuato a ridosso della stagione estiva e dopo mesi di noncuranza e disinteresse, adesso dovranno avviare ricerche approfondite dell’area attraverso uno studio di fattibilità e una rielaborazione del progetto, attività che richiederanno numerosi mesi.

“Per mantenerla chiusa – dichiara Capua – la Provincia, fino ad oggi, ha speso circa 15mila euro, soldi sprecati”.

Per questi motivi, la giunta comunale, dopo gli incontri avuti con Provincia e Regione, alla presenza di tecnici, politici, amministratori e cittadini, in considerazione della stagione estiva che costituisce, da sempre, un efficace volano di ripresa e di sviluppo del territorio, ha chiesto ufficialmente all’amministrazione provinciale, la revoca dell’ordinanza di chiusura e la riapertura immediata del tratto.

“Oltre ai motivi di pubblica sicurezza – afferma Capua – come, ad esempio, la stazione dei carabinieri isolata da Coccorino, contestiamo anche le barriere in terra che vanno a discapito delle ambulanze, perché questo percorso, sebbene pericoloso, in condizione di estreme urgenze potrebbe essere attraversato. A questo punto, se le nostre richieste non saranno accettate andremo avanti ad oltranza”.

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