Molta Sicilia per la decima edizione del concorso di poesia “Il Federiciano”.

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Sta per scadere la data di iscrizione alla decima edizione del concorso di poesia “Il Federiciano” (fissata per l’11 luglio 2018, maggiori informazioni sono reperibili a questo link: http://www.rivistaorizzonti.net/concorsofedericiano.html) ma già emergono diversi elementi del prossimo festival, che si svolgerà dal 18 al 26 agosto a Rocca Imperiale “Il Paese della Poesia” e che avrà una forte connotazione siciliana.
Il concorso è dedicato all’Imperatore Federico II, ideatore del primo movimento poetico in Italia “La Scuola Siciliana” e fondatore di Rocca Imperiale, dove si erige un maestoso castello,  il più grande del Sud Italia e tra i più grandi in Europa. Come si sa, le due poesie vincitrici saranno realizzate in ceramica e affisse ai muri delle case, dove sono presenti rime di nomi eccellenti del panorama italiano e mondiale, tra cui Lawrence Ferlinghetti, Luigi Pirandello, Manlio Sgalambro (autore delle più belle canzoni di Franco Battiato), Salvatore Quasimodo, di cui ricorre proprio quest’anno il cinquantenario dalla morte e per questo sarà ricordato con particolare rilievo. All’interno del festival, infatti, a cui parteciperà anche il figlio Alessandro, si terrà la cerimonia del Premio “Salvatore Quasimodo” ed inoltre verrà svelata una stele con la poesia della moglie Maria Cumani, legata per quasi trent’anni al poeta siciliano (Premio Nobel per la Letteratura nel 1959).
Al festival prenderà parte, come ospite, anche il cantautore siciliano Giuseppe Anastasi (stretto collaboratore del più grande autore della musica italiana, Mogol, e autore di testi per Arisa e Francesco Baccini) che, qualche giorno fa, ha ottenuto la vittoria della Targa Tenco per l’album d’esordio “Canzoni ravvicinate del vecchio tipo”.
Ci sarà, dunque, molta Sicilia per questa speciale edizione della manifestazione durante i nove giorni del festival, nel borgo calabrese che si affaccia sulle acque dello Jonio e dove le stradine del centro storico sono dedicate ai poeti della Scuola Siciliana con speciali tabelle toponomastiche, per rinforzare un legame indissolubile tra il passato identitario del luogo e il presente. Dove, quasi otto secoli dopo, si assiste idealmente al ritorno dei poeti alla corte di Federico II.
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