Lavori in corso del Corap per migliorare il “respiro” del Mesima

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Il Consorzio regionale per lo sviluppo delle attività produttive (Corap) ha avviato i lavori per la manutenzione straordinaria delle barriere filtranti realizzate nel 2017 in prossimità della foce del Mesima. Meglio tardi che mai. In effetti, nello scorso luglio non erano mancate le preoccupazioni per la salute del mare ed in tanti auspicavano una tempestiva preso d’atto dei problemi da parte del competente assessorato regionale. Presa d’atto che non è mancata con conseguente attivazione delle procedure per la promozione degli interventi necessari a ridurre il fenomeno del mare sporco. I lavori hanno già preso il via ed hanno come obiettivo il miglioramento della qualità delle acque fluviali e, quindi, di quelle marine. Mezzi meccanici e operai specializzati, coordinati dall’Unità territoriale Corap di Reggio Calabria e sotto l’occhio attento dell’ing. Filippo Valotta, sono impegnati nella pulizia delle barriere filtranti e nel rincalzo del materiale posto a loro protezione. Man mano che gli interventi vanno avanti, si provvede alla sistemazione delle parti che cominciano a opporre meno resistenza alle correnti. Massima attenzione anche ai lavori di scavo e asportazione del materiale che soprattutto durante i mesi invernali si è depositato in prossimità delle barriere tanto lato monte che lato mare. I tecnici del Corap hanno predisposto tutto il necessario anche per la riattivazione dei processi enzimatici. Un aspetto questo alquanto delicato perché consente l’aggressione della carica organica e batteriologica eventualmente presente nelle acque fluviali mediante l’utilizzo di bioattivatori di origine naturale.

Se tutto funziona regolarmente, aumentano esponenzialmente i processi di sedimentazione e mineralizzazione delle sostanze presenti. Naturalmente, a lavori ultimati, scatteranno tutte le operazioni di monitoraggio per verificare, giornalmente, i livelli chimici e batteriologici delle acque e dei sedimenti. Le verifiche continueranno durante tutto il periodo estivo mediante prelievi e analisi di laboratorio anche per poter garantire, in rapporto alla portata del Mesima, l’adeguato dosaggio dei bioattivatori. Il Mesima, in sostanza, sarà per i prossimi mesi un osservato speciale non solo a parole, ma anche con i fatti. Le barriere filtranti erano state realizzate lo scorso anno sfruttando, oltre che un finanziamento di 136mila euro recuperato attingendo ai fondi del “Programma di efficientamento e rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione”, anche un elaborato tecnico realizzato dall’ing. Filippo Valotta in sinergia con i tecnici della Regione e dell’Unical. L’esperimento era perfettamente riuscito tanto è vero che l’estate 2017 è andata in archivio con cifre record di presenze su litorale tirrenico nicoterese. Cifre legate anche e soprattutto all’azzurro del mare rimasto su livelli di cristallinità che non si registravano da più lustri.

Naturalmente, l’ing. Valotta ed i tecnici che collaboravano con lui rimarcavano il fatto che quello delle barriere filtranti era un esperimento che non poteva bastare a risolvere tutti problemi. Il progetto sarebbe dovuto andare avanti con interventi mirati lungo tutto il percorso del Mesima obbligando tutti i comuni che ne sono ancora sprovvisti e che sversano i liquami fognari nel fiume, a dotarsi di adeguati sistemi di depurazione. In realtà, in tale direzione, non pare sia ancora stato fatto alcunchè di concreto. Eppure nei mesi scorsi, la Regione, anche per evitare procedure di infrazione da parte della Commissione europea per il mancato rispetto delle procedure sul trattamento delle acque reflue da parte di 138 comuni calabresi, ha varato un piano che prevede la spesa di 195 milioni per i 138 comuni soggetti a infrazione, nonché di altri 65 milioni per risolvere le criticità di altri 128 agglomerati urbani in difficoltà. Solo nel 2019, però, si cominceranno a vedere i risultati. Forse. Il piano di complessivi 260 milioni varato dalla Giunta Oliverio per consentire a tutti i comuni calabresi sprovvisti di impianti di depurazione di regolarizzare la loro posizione prevede che l’appalto dei lavori avvenga nel 90% dei casi durante il 2019, mentre entro il 2021 tutte le opere dovrebbero essere completate. Solo per i casi più complessi sarà possibile far slittare il termine al 2022. Stando a quanto già asserito dal consigliere regionale Michele Mirabello, <per risolvere la questione Mesima destinatario degli scarichi di 19 paesi e serio fattore di inquinamento per la costa tirrenica, saranno spesi oltre dieci milioni>. In particolare, sono stati assegnati finanziamenti ai comuni di Fabrizia (880mila euro), Gerocarne (1.458.000 euro), Nardodipace (908mila euro) e Serra San Bruno (200mila euro). Anche se fuori dall’area del Mesima, previsti finanziamenti pure per San Gregorio d’Ippona (767mila euro) e Briatico (420mila eur0). I comuni di Dasà, Arena e Acquaro disporranno di un finanziamento di 1.025.000 euro che dovranno essere utilizzati per l’efficientamento della piattaforma consortile e, soprattutto, per la realizzazione di un depuratore nella frazione di Limpidi.

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